
Erano venuti questa mattina presto da Roma per farsi il bagno in mare. Un gruppo di cingalesi hanno scelto la spiaggia libera dopo l’ex Perla per entrare in acqua. Era molto presto e qualcuno di loro lavora a Fregene, uno in un locale che cucina sushi in viale Castellammare.
Erano le 6.30 e il vento di Scirocco era già forte, qualche onda ma soprattutto corrente che sposta facilmente da sud verso nord. Abinge, 47 anni, si allontana un po’ dalla riva e finisce in un tratto dove l’acqua è alta. È la fine, annaspa, comincia a bere e i suoi amici non possono aiutarlo perché nemmeno loro sanno nuotare. L’uomo affoga e il suo corpo senza vita finisce contro la scogliera, quello che una volta era l’argine della foce del canale collettore delle Acque Alte, oggi a centinaia di metri più verso Focene.
Gli amici lo tirano su dall’acqua del mare e lo mettono sugli scogli. Chiamano i soccorsi, sapendo che non c’è più nulla da fare. Arriva l’Ambulanza, i Carabinieri, la Guardia Costiera, si risale all’identità dell’uomo e si stila un verbale sulle cause della morte. Vengono rintracciati i genitori che vivono a Messina in Sicilia da dove si sono trasferiti anni fa dallo Sri Lanka, forse gli verrà risparmiata la trafila del riconoscimento, potranno farlo i suoi amici con cui è venuto in spiaggia.
L’area è stata teatro di un’altra recente disgrazia, il 5 giugno scorso è morto mentre stava pescando su quella scogliera Daniel Dolcetti, romano di 37 anni, venuto anche lui al mattino presto. Probabilmente a causa di un malore cade dagli scogli e finisce in acqua, annegherà in mare.