Se, infatti, esiste in teoria una chiara normativa che regola la problematica, di fatto i risultati lasciano molto a desiderare. Ultimo esempio di un lungo elenco di casi irrisolti o sistemati alla meno peggio è l’intervento per una riparazione telefonica su viale Castellammare, angolo via Numana. Qui il lavoro si è concluso due settimane fa con la copertura dello scavo, ma a differenza di un intervento simile sempre su viale Castellammare, angolo via Bonaria, dove la ditta che ha eseguito la riparazione ha provveduto a ripavimentare il marciapiede subito dopo, per la verità in modo non certo impeccabile, in questo caso i cubetti di porfido sono ancora ammucchiati in un angolo, con il forte rischio che rimangano lì ancora per chissà quanto. In questa circostanza il problema è tanto più evidente in quanto lo scavo ha interessato un marciapiede con una copertura particolare e che richiede un intervento manuale e più accurato, ma il susseguirsi continuo di interventi necessari nel sottosuolo per gas, acqua e via dicendo, la questione comunque non cambia; anche dove per la copertura è necessario solamente una gettata di asfalto è necessario un lavoro di sistemazione accurato e ben fatto, a meno che non si voglia vedere le strade di Fregene di nuovo ridotte a una serie di toppe e riparazioni fatte di fretta e male, come purtroppo già sta avvenendo su quelle rifatte negli ultimi mesi.