“La situazione dei taxi a Fiumicino sta rasentando il ridicolo. Un misto di superficialità, inadeguatezza e caos che non può più essere ignorato”. È quanto dice il Capogruppo Pd, Ezio Di Genesio Pagliuca.
“Non è accettabile – fa notare Di Genesio Pagliuca – che nell’arco di un mese vengano approvate ben tre delibere sullo stesso tema. Le delibere le approva la politica, non qualcun altro. E se la politica continua ad autoassolversi anche se è la sola artefice, qualcosa evidentemente non funziona. Si convocano Commissioni su temi minori e poi, su una questione così rilevante, ci si trincera dietro alla competenza esclusiva della Giunta, che in un mese e mezzo ha cambiato idea tre volte. È il segno evidente di un’incompetenza preoccupante.
Il vero nodo resta quello delle tariffe: i taxi di Fiumicino hanno tariffe ferme da decenni. Non è possibile che si continui con una disparità così evidente: i taxi romani possono caricare a Fiumicino, mentre ai taxi di Fiumicino non è riconosciuta alcuna reciprocità. Un problema che si trascina da anni e che nessuno affronta. Il tema del bacino comprensoriale, che in passato era al centro delle richieste, oggi sembra completamente scomparso. Né la politica né le stesse categorie sembrano rivendicarlo.
Ma la realtà è sotto gli occhi di tutti: scendendo dall’aeroporto, i taxi di Fiumicino sono i più difficili da raggiungere, persino per le corse interne al nostro territorio. Questa è un’anomalia che va cambiata, e va fatto con coraggio. Oppure c’è la volontà di non scontentare i taxi romani per qualche altro tipo di interesse?
Un comune turistico come Fiumicino non può permettersi errori di questo tipo. Oggi un pernottamento può costare meno di una corsa in taxi di pochi chilometri: un paradosso assurdo e inaccettabile.
Noi ribadiamo, come facciamo da due anni, prima i taxi di Fiumicino. E ci siamo, perché vogliamo arrivare al risultato.
Mandare avanti un’amministrazione senza assessori competenti – mentre il commissariamento del Comune di Fiumicino è già nei fatti, tra immobilismo e incapacità di decidere – significa solo accanimento”.