“In un paese normale, in un contesto amministrativo normale, le opposizioni hanno non la facoltà, ma il dovere e la responsabilità di verificare e chiedere conto della correttezza delle scelte e degli atti di chi governa”. È quanto dicono i Consiglieri comunali Paola Meloni, Giuseppe Miccoli e  Angelo Petrillo (Lista Civica Ezio).


“È la garanzia, per i cittadini – fanno notare Meloni, Miccoli e Petrillo – che i loro soldi vengano gestiti e amministrati con correttezza, trasparenza e rispetto delle norme.

Se chi deve dare risposte non le fornisce o non le si ritengono esaustive, chi ha compito di controllo ha l’obbligo di sottoporre le questioni agli organi competenti per farne decretare la legittimità o la correttezza. Anche questa è una garanzia per i cittadini, che hanno affidato alle opposizioni un ruolo difficile e complesso quanto cruciale e determinante.

Se gli organi competenti rilevano anomalie o emergono fondati dubbi, si aprono indagini e si interrogano gli autori delle scelte.

Capita anche che la stampa, in un paese normale, racconti i passaggi delle indagini per informare i cittadini titolari del bene pubblico, che hanno tutto il diritto di conoscere l’operato  di chi amministra.

È sulla base dei fatti   che i cittadini  scelgono  (o dovrebbero scegliere) chi meglio interpreta il loro sentire l’esigenza di trasparenza, chiarezza  e buon governo, il rispetto degli impegni presi.

Nello scenario attuale di Fiumicino l’opposizione ha fatto l’opposizione. Ha svolto il suo ruolo con serietà, impegno, coraggio, competenza, studio delle norme, analizzando con cura e diligenza ogni singolo atto messo in campo,  ad esclusiva tutela dei cittadini e del bene comune.

Questo non fa di noi ‘i cattivi della favola’. Fa di noi persone serie che hanno lavorato con costanza e senza paura della verità, che hanno dato forma e valore al ruolo affidatogli  dagli elettori.

Chi permette che si operi in maniera non conforme alla legge restando in silenzio,  non è un ‘buono’,  è complice di ciò che omette e di cui potrebbe essere chiamato a rispondere.

Del comunicato della maggioranza, per quanto apprezzabile la stoica difesa del sindaco e il sostegno incondizionato contro tutto e tutti da parte dei suoi, è molto meno apprezzabile e piuttosto grave e diffamatorio il continuo alludere ‘a milioni spariti’ e alle ‘malefatte dei 10 anni passati’ della vecchia amministrazione su cui mai nessuna procura  ha ritenuto ci fossero elementi dubbi.

E allora attendiamo di sapere da loro, anche nelle sedi opportune sé sarà necessario e una volta per tutte, di quali milioni spariti e malefatte parlano i consiglieri di maggioranza, di cosa noi non ci saremmo accorti nei 10 anni passati, mentre loro evidentemente si.

E se hanno avuto contezza di illeciti,  perché non hanno assolto al loro obbligo di denuncia? E perché hanno taciuto anche in aula e nelle commissioni? Perché non hanno rispettato il loro ruolo di controllo e garanzia quando ne hanno avuto opportunità?
Hanno addirittura costituito di recente una commissione d’inchiesta (e non la Commissione d’ Indagine prevista dal Regolamento d’ Aula)  per far indagare sul passato incaricando figure esterne da loro scelte.
Ma in quel passato proprio loro hanno svolto il ruolo di opposizione;  perché non hanno controllato?   O non avevano  trovato nulla da approfondire e oggi cercano disperatamente un qualunque errore per delegittimare persone oneste?
Erano poco competenti? Si impegnavano meno di noi, avevano meno coraggio o studiavano poco?

Non è con i like e i cuori su Facebook che si acquisisce e conferma la credibilità coi cittadini, né col buonismo tardivo di chi aggredisce e poi predica il dialogo, né con accuse infondate e non documentate alla controparte,  né con la licenza poetica e la rima baciata.

Servono serietà e coerenza. Servono chiarezza e verità, serve essere meno simpatici e più ligi al dovere. Le istituzioni sono una cosa seria ed è bene ribadirlo ogni giorno e in ogni contesto di un’epoca torbida che ne fa uso improprio e ne tradisce le fondamenta.

In questo scenario la nostra richiesta di dimissioni è non solo in linea con quanto emerso, ma un ‘atto dovuto’ alla città.

Possiamo continuare a vederci negare il saluto, ad essere considerati “cattivi” , ma non smetteremo mai di fare il nostro dovere e di informare e batterci per la città fino all’ultimo giorno di questa amministrazione”.