“Tutte le scuse sono buone per coprire la palese difficoltà a gestire in modo efficiente ed efficace l’aeroporto di Fiumicino – il maggior hub intercontinentale del Paese”. È quanto dice il Comitato FuoriPista. “Con il rischio evidente – come da noi segnalato immediatamente dopo l’incendio del Terminal T3 – nel puntare tutto su un unico megagalattico complesso aeroportuale affidato ad un unico gestore (per di più con una concessione attribuita senza gara e fino al 2044!)) – si legge nella nota del Comitato –  La Società Aeroporti di Roma (AdR) ha chiesto oggi all’ENAC di poter ridurre ulteriormente la capacità aeroportuale portandola al 60%. La scusa accampata è che le autorità preposte non hanno ancora prodotto la documentazione che rassicuri lavoratori e passeggeri, certificando che l’aria del terminal T3 è salubre. Anche questa volta AdR chiede ed ENAC, come sempre,  che cosa fa? Ubbidisce?
Già quando al momento della firma della Convenzione-Contratto  di Programma a fine dicembre 2012,  ENAC e AdR hanno amplificato a dismisura e artificialmente le previsioni relative al traffico di passeggeri a Fiumicino dal 2012 al 2044. Numeri peraltro smentiti dal Piano Nazionale Aeroporti presentato nel febbraio di quest’anno. In questo modo è stato approvato l’aumento delle tariffe d’imbarco ed è stato dato il via al raddoppio dell’aeroporto, autorizzando addirittura gli espropri dai 1300 ettari del nuovo aeroporto, ancora prima di sapere se nel 2021 saranno effettivamente raggiunti i 51 milioni di passeggeri/anno necessari. Inoltre, contestualmente alla firma della Convenzione-Contratto, è stato cancellato l’aeroporto di Viterbo  senza indicare un altro aeroporto dove trasferire  i voli low cost. La richiesta odierna di ridurre la capacità operativa dell’aeroporto del 40%  potrebbe servire ad AdR per predisporre, surrettiziamente (come peraltro previsto dalla Convenzione-Contratto di Programma firmata da Monti), la richiesta di un ulteriore aumento delle tariffe d’imbarco (per colmare  il mancato guadagno dovuto alla diminuzione del traffico) e il permesso di far slittare le  opere da realizzare, come è già avvenuto a inizio 2013, a pochi mesi dall’approvazione della Convenzione-Contratto di Programma, con buona pace dell’ENAC,  ente preposto al controllo.
Come Comitato FuoriPISTA chiediamo: l’immediata apertura di un aeroporto di supporto a Fiumicino per i voli low cost, come avviene in tutta Europa, previa l’avvio idi un “tavolo” istituzionale per l’individuazione di tale aeroporto; la revisione della Convenzione-Contratto di programma firmata dal Governo Monti il 21/12/2012; l’istituzione di una Commissione Parlamentare d’Inchiesta per verificare la gestione aeroportuale e le condizioni di lavoro all’interno dell’aeroporto di Fiumicino; di bloccare ogni tentativo che, facendo leva sull’incendio del Terminal T3, chieda come da Contratto l’ulteriore aumento delle tariffe d’imbarco e l’eventuale ulteriore slittamento delle opere la cui realizzazione è stata concordata per il sottoperiodo 2012-2016”.