Lo riferisce il quotidiano Finanza&Mercati che anticipa l’arrivo in Consiglio Comunale della super delibera con la quale il sindaco Alemanno dà il via libera alla ristrutturazione delle aziende capitoline con la creazione della Holding Roma Capitale, la società nella quale dovranno confluire tutte le partecipazioni azionarie. Figlia della finanza creativa, la delibera se da una parte rimette in ordine una galassia composta da Ama e Atac controllate al 100 per cento e le partecipazini in Acea, Investimenti, Centro Agroalimentare, Centro Ingrosso Fior ed Eur Spa e poi Zetema, Roma Servizi per la Mobilità, Roma Metropolitane e Risorse per Roma, dall’altra crea le condizioni finanziarie per presentare l’anno prossimo un bilancio consolidato nel quale annegare le perdite di alcune e compensare con gli utili di altre, come ad esempio Acea. Una manovra “diversiva” seppur razionale, considerata dall’assessore al Bilancio, Carmine Lamanda, come condizione necessaria all’inizio della discussione del bilancio. L’esigenza di fare cassa al più presto per dare respiro ai conti del Campidoglio, la delibera approvata in giunta prevede la dismissione delle partecipazioni sia in Adr che nella Centrale del Latte. Mentre in aeroporto il peso di Roma è considerato una rinuncia alla partecipazione ai piani di sviluppo dell’hub, per la Centrale il sindaco ha in mente una exit strategy con la quale vorrebbe costituire un a coop di produttori locali ai quali cedere direttamente la quota del Comune. Ogni azione dovrà però fare i conti con le rigide regole azionarie. (Affari e Finanza.it)