“Marco Belluzzi, scenografo, ha immaginato gli spazi in cui si muove Cetto attingendo ai tratti propri del personaggio – scrive il regista Giulio Manfredonia – La Casa, che doveva riflettere la caotica “bulimia dell’avere” di Cetto, un trionfo di cafoneria e opulenza che unisce vasche idromassaggio e busti di imperatori romani, piscine coperte e false statue egizie, enormi ritratti di Cetto in stile neoclassico e capitelli dorici. Marco ha scovato una villa bunker in un’estrema periferia di Roma, così pazzesca che sembra (e non e’!!) interamente ricostruita. Poi un litorale bellissimo ma devastato dall’abusivismo di costruzioni improbabili, scovato tra le costruzioni di Passoscuro. Insomma un mondo trovato dal vero ma incredibilmente non reale, nel quale Cetto si muove in assoluta coerenza”. Insomma alcune scene girate a Passoscuro, ma che in realtà avrebbero potuto interessare anche altre località del comune di Fiumicino.