Il Centro unità cinofila di salvataggio di Santa Marinella e Marina di Cerveteri, da ottobre ha spazi al Saint Tropez per svolgere attività didattiche anche a Fregene

“Fin da piccoli ci insegnano che gli angeli hanno le ali, i fortunati tra noi scoprono che hanno 4 zampe”. La frase di Jury Nel aiuta a capire come alcuni di questi angeli a quattro zampe non volano, ma nuotano per salvare delle vite. Sono i cani da salvataggio in acqua, che con il loro conduttore formano le unità cinofile. Oggi conosciamo il Centro Unità Cinofila di Salvataggio (Cucs) in acqua di Santa Marinella e Marina di Cerveteri.

Nel 2004 due amici, entrambi proprietari di cani Terranova, amanti del mare e fautori della sicurezza acquatica, si lanciano nell’avventura impegnandosi nell’apertura dell’associazione “Scuola per cani da salvataggio” per affidare al binomio uomo-cane l’obiettivo di un mare più sicuro. Da allora la scuola, il Cucs, si occupa della formazione della cultura cinofila e della sicurezza in mare. E dopo aver tanto cercato una collocazione anche in questa parte di litorale, quest’anno alla fine della stagione balneare l’associazione avrà uno spazio all’interno della struttura dello stabilimento Saint Tropez di Fregene. Servizi di spogliatoi, servizi igienici, acqua per i cani, spazi dove poter svolgere attività didattiche per poi spostarsi in riva al mare e applicare altre sessioni, in particolare nelle giornate di sabato o domenica mattina dalle 9.00 alle 13.00, nel pieno rispetto delle regole e della salvaguardia della sicurezza.

Il Cucs come scelta accoglie principalmente razze predisposte come Terranova, Labrador Retriever, Golden Retriever, anche altre razze di cani, purché di media taglia e con predisposizione e attitudine all’acqua, come Meticci, Rottweiler, Pastore tedesco, Lagotto romagnolo. La preparazione del binomio, all’inizio principalmente ludica, diventa nelle fasi successive dell’educazione, dell’addestramento ed esercitazione, man mano più specifica, impegnativa e misurabile in obiettivi prefissati per entrambe le parti. I fini da raggiungere, siano essi sportivi o operativi, devono essere considerati uno sforzo all’insegna dell’impegno di crescita condivisa tra uomo e animale. Non si dovrà pertanto sottovalutare la preparazione tecnica, ma molto tempo e spazio dovrà essere concesso alla crescita costante della reciproca fiducia che la coppia acquisirà nel tempo.

Infatti, la definizione per unità cinofila acquatica è sicuramente il termine “intesa” nel senso vero della parola, all’interno della quale sono contenuti tutti gli elementi che si contraddistinguono in affetto, capacità interpretativa, tempo di qualità, dedizione, empatia, curiosità, sacrificio e voglia di crescita. Tutti questi elementi sono fondamentali per la collaborazione uomo-cane, ma per alcune attività legate al soccorso, come lavoro su macerie, valanghe, in ambiente acquatico, è fondamentale la fiducia che scaturisce dalla certezza che le parti sappiano cosa si stia facendo, o meglio, che l’uomo conduca in situazioni di sicurezza l’altro, dal momento che il nostro amico dà per scontato che di noi si fiderebbe all’inverosimile.

Dei tre esempi citati, il più particolare è quello del soccorso in acqua, in cui al pericolo, si aggiunge la variabile che ci si trovi in ambiente naturale. Al fine di ottenere dei buoni risultati si dovrà dedicare tempo di qualità nell’attività educativa a terra come, obbedienza e comandi base ma anche propedeutica all’elemento acquatico (“invio in avanti”, “gira”, “destra”, “sinistra”, “porta”), in sintesi il raggiungimento di un’ottima intesa all’interno del “nucleo cinofilo” come obbedienza e capacità di collaborazione e concentrazione in ambienti civili ricchi di stimoli e disturbi esterni, persone, concitazione, ecc.

Le fasi di training vengono svolte nel periodo autunnale-invernale e permettono alla coppia di promuovere durante la stagione estiva i fini per cui si è lavorato: la sicurezza acquatica, pattugliamenti di supporto al personale di assistenti bagnanti, iniziative a fine di utilità sociale per le categorie di persone giovani, bambini, più deboli, anziani, e speciali, diversamente abili, eventi e manifestazioni.

Da un paio di mesi il Centro si è rinnovato assumendo la definizione di Asd, offrendo quindi la possibilità d’inserimento di altre discipline sportive che potranno essere utilizzate al binomio per accrescere l’autostima e la sicurezza dei nostri amici pelosi anche nel quotidiano, oppure anche per solo divertimento.

Da quest’anno, come detto, anche la nostra cittadina potrà vantare di avere un luogo nel periodo invernale, che ospiterà le attività del Cucs. Tutto ciò grazie alla sensibilità, alla passione, alla dedizione di giovani imprenditori intraprendenti che mostrano nei confronti dell’ambiente, della natura e della cultura un’attenzione particolare che possa anche attirare la curiosità di altre persone sensibili al mondo animale.

Nello staff dell’Asd fanno parte Dora del Prete con i suoi Luke e Isidoro (unità cinofila Fin), Giulia Elmi con Uma (istruttore unità cinofila Fin ed educatore), Sara Figliolia con Yago (unità cinofila Fin), Paolo imparato con Aky (istruttore e unità cinofila Fin), Fabio Marras con Charly (unità cinofila Fin ed educatore).

Si inizierà a ottobre, consentendo a tutti di aderire e partecipare gratuitamente ai primi incontri per poi entrare a far parte dell’associazione, scegliendo ognuno il proprio cammino da intraprendere con il fedele amico.

di Giulia Elmi e Paolo Imparato