Nella seduta del 5 novembre, su proposta dell’assessore all’Agricoltura Enrica Onorati, la Giunta regionale ha approvato il regolamento sui Biodistretti, uno strumento fondamentale per regolamentare questo importante istituto e che comprende anche il sostegno al comparto biologico con specifici finanziamenti per le aziende e il territorio. 

La politica del Biodistretto Etrusco Romano è volta a dare un forte impulso all’agricoltura di qualità con l’obiettivo primario di ampliare la presenza nel mercato, valorizzare il territorio nei suoi molteplici settori,  salvaguardare l’ambiente, il paesaggio e la biodiversità. 

Allo stato attuale, le aziende che aderiscono al Biodistretto Etrusco Romano ricoprono una superficie di  oltre 1.000 ettari; alcune di esse operano in aree della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano, mentre altre hanno i fondi in aree che il PTPR della Regione Lazio classifica come “Beni e Paesaggi tipizzati”. 

Dal riconoscimento del Biodistretto – avvenuto con Delibera regionale n.683/2919 – le aziende associate hanno ospitato diverse delegazioni estere composte da personalità pubbliche e da imprenditori del settore  sia dell’agricoltura sia dell’ospitalità rurale. Con operatori del Kazakistan è stata avviata una significativa collaborazione che ha visto alcuni nostri soci ospitati ad Almaty (Kazakistan), in veste di valutatori e  consulenti per il supporto tecnico ad aziende impegnate nella realizzazione di un progetto di agricoltura  biologica (“ORGANIC DEMO-FARM Project”), sostenuto anche dalla Camera di Commercio Nazionale del  Kazakistan.  

Insieme alla Fondazione A.M. Catalano e Forum Plinianum Onlus, il Biodistretto Etrusco Romano ha aderito all’avviso regionale denominato “Sostegno al processo per la sottoscrizione dei Contratti di Fiume”  presentando e promuovendo il Progetto denominato “Contratto di Fiume, Costa e Paesaggio Etrusco  Romano – Arrone”.  

Nell’ambito della politica agricola regionale, in relazione al PSR 2013-2020, è stato presentato un Progetto che interessa direttamente le aziende e il territorio il cui valore è di circa 93mila euro. Inoltre, con esito positivo, la maggior parte delle aziende associate al Biodistretto Etrusco Romano ha recentemente partecipato al Bando ARSIAL “(p)Orto Sicuro”

Con Spazio Attivo Bracciano – Lazio Innova, nell’ambito del progetto “Food Inovation Hub”, utilizzando materie prime biologiche locali, alcuni soci sono coinvolti nella sperimentazione di nuovi prodotti  alimentari che, ad esito positivo, con il supporto di Agro Camere della Camera di Commercio di Roma valorizzerà con campagne pubblicitarie e commercializzazione. 

Il Ministero dell’Agricoltura ha iscritto il Biodistretto Etrusco Romano, insieme a solo altre sette realtà territoriali del Lazio, al “Distretto del cibo” permettendo così alle aziende di accedere al 50% a fondo perduto dell’investimento per progetti migliorativi delle aziende. 

Nello stesso Piano di Gestione della Riserva, oltre a considerare l’agricoltura biologica strategica, nelle Unità di Gestione sono previsti interventi organicamente connessi alle attività del Biodistretto stesso e alle linee guida del futuro Piano Agricolo Regionale (Par).  

Partendo dagli elementi fondamentali presenti nelle aziende socie è stato prodotto lo studio “Biodistretto  Etrusco Romano e Circular Economy nel territorio di Fiumicino e Cerveteri” condotto da prof. Stefano Poponi; l’argomento è stato anche oggetto di una tesi di laurea discussa presso l’Università della Tuscia.

L’adozione del regolamento sui Biodistretti consentirà l’accesso a fondi con cui sarà possibile avviare, congiuntamente ai Comuni di Fiumicino e Cerveteri, nuovi progetti che interessano le aziende e il  territorio, fra questi, di primario interesse del Biodistretto Etrusco Romano vi sono: 

– la viabilità ciclopedonale sulle strade interpoderali o di connessione fra i fondi; 
– la valorizzazione dei corsi d’acqua naturali e artificiali nonché dei rispettivi argini; – la valorizzazione turistica del territorio e dei suoi prodotti; 
– l’attivazione di sistemi tecnologicamente avanzati per il monitoraggio delle colture;  – il contenimento della fauna selvatica e, in modo particolare, quello dei cinghiali. 

Cogliendo le opportunità che offre il Biodistretto Etrusco Romano è possibile avviare, in collaborazione con gli enti locali, numerosi progetti per la crescita economica e la valorizzazione del territorio nelle sue  molteplici declinazioni