Innovazione strategica al Grassi, grazie ai fondi regionali è partito un rivoluzionario progetto pilota: pazienti monitorati da casa tramite smartphone con televisita e correzione in tempo reale della terapia evitando l’ospedalizzazione

Grazie alla sensibilità e alla determinazione della Direzione Generale della Asl Roma 3, nella persona di Vitaliano De Salazar, e alla Direzione Sanitaria, nella persona di Simona Amato, l’ospedale G.B. Grassi di Ostia è divenuto protagonista di una importante innovazione strategica.

Attraverso fondi speciali stanziati dal Ministero della Salute e su apposito programma regionale, la struttura ospedaliera di Ostia ha realizzato una “centrale telematica” per l’assistenza di persone affette da malattie croniche, in particolare per pazienti con scompensi cardiaci, insufficienza respiratoria, diabete mellito e malattie neurodegenerative.
Un sistema rivoluzionario destinato a trasformare profondamente il rapporto tra il paziente e il servizio di assistenza sanitaria. Tale centrale, infatti, non è altro che una piattaforma informatica a cui affluiscono dati inviati dai pazienti a casa, provenienti da appositi dispositivi forniti dall’ospedale e diversificati a seconda dei parametri da monitorare. I dati vengono trasmessi con un’app dello smartphone, tramite la quale è anche possibile effettuare una “televisita”, una sorta di videochiamata che mette il paziente in contatto audio e video con il medico.

Il progetto pilota, coordinato dal professor Fabrizio Ammirati, responsabile della Cardiologia del Grassi, ha preso avvio a maggio 2019 coinvolgendo persone con scompenso cardiaco, in particolare i portatori di defibrillatore, in quanto il meccanismo consente di collezionare regolarmente i dati e inviarli in automatico alla centrale. “Al momento sono stati arruolati circa 840 pazienti cardiologici – spiega il prof. Ammirati – che in precedenza dovevano recarsi almeno 2 volte l’anno in visita presso l’ambulatorio, ma che ora hanno il vantaggio di essere seguiti quotidianamente da casa. Il vero valore aggiunto di tale innovazione è rappresentato dal fatto che eventuali scompensi (es. aritmie) vengono diagnosticati precocemente, consentendo così di correggere in tempi rapidi la terapia, evitando l’ospedalizzazione e limitando i rischi per la salute del paziente”.

L’operazione ha coinvolto per ora 3 tecnici e 2 cardiologi, necessari al momento per i soli pazienti cardiologici.
“Recentemente sono stati arruolati anche 50 pazienti con malattie neurodegenerative – continua Ammirati – sono stati visitati a domicilio da un’équipe di sanitari che ha valutato eventuali esigenze particolari che possono essere gestite tramite centrale.

Il prossimo passo sarà quello di attivare il servizio di telemedicina per persone con insufficienza respiratoria e diabetiche – conclude il professore – ma nel medio termine l’obiettivo sarà quello di trasformare la centrale in un sistema che si occupa di tutte le cronicità, coinvolgendo anche altre specialità mediche”.
Dal punto di vista operativo, si è lavorato tramite i distretti territoriali. A Fiumicino sono stati arruolati diversi pazienti, grazie alla sinergia con il distretto guidato dalla dottoressa Maria Letizia Eleuteri.

In generale l’esperienza pilota della Cardiologia del Grassi è stata molto apprezzata, ricevendo anche parole di encomio da parte dell’Assessorato regionale alla Sanità. In tal senso potrebbe diventare un modello di innovazione tecnologica da esportare anche in altre specialità e in altre strutture ospedaliere.
I vantaggi per i pazienti sono indiscutibili: check routinario dei parametri da casa e riscontro immediato di qualsiasi aggravamento della patologia, ma anche benefici a carattere sociale in quanto si evitano continui spostamenti alle persone, spesso anziane, e dei caregiver che se ne occupano. Anche per la Sanità non mancano i vantaggi: anzitutto perché vengono soddisfatte al meglio e in tempi più rapidi esigenze medico-sanitarie dei pazienti in carico, ma tutto questo avviene con un notevole risparmio di tempo e risorse. Gli operatori sanitari, infatti, hanno così più tempo disponibile per assistere altri malati.