Dallo scorso 9 agosto sono entrate in vigore le nuove disposizioni previste dal decreto-legge n. 116 dell’8 agosto 2025 (qui la versione integrale), che introduce misure più severe contro l’abbandono di rifiuti da parte di chi si trova alla guida di un mezzo a motore, sia in marcia che in sosta.
Il provvedimento modifica l’articolo 15 del Codice della strada, consentendo alle autorità di utilizzare come prova le immagini provenienti da qualsiasi impianto di videosorveglianza — comunale, autostradale o privato — all’interno e all’esterno dei centri abitati. Sarà sufficiente un fotogramma chiaro della targa per identificare il proprietario del veicolo e notificare la sanzione, anche senza contestazione immediata.
Le multe possono arrivare fino a 1.188 euro per il lancio di rifiuti non pericolosi, come fazzoletti o mozziconi di sigaretta. Per rifiuti più ingombranti o pericolosi, come lattine, bottiglie in vetro o sacchetti di immondizia, è prevista un’ammenda da 1.500 a 18.000 euro e, nei casi più gravi, l’arresto con pene detentive da sei mesi a sette anni.
Se l’abbandono avviene in prossimità di corsi d’acqua, aree protette o zone già inquinate, o se comporta un concreto pericolo per persone o ambiente, possono scattare misure penali più severe. È inoltre prevista la sospensione della patente fino a sei mesi per le violazioni di natura penale e, nel caso di utilizzo di mezzi aziendali, la possibile confisca del veicolo.
Il decreto mira a contrastare non solo i piccoli atti di inciviltà, ma anche lo smaltimento illecito di rifiuti in campagne, aree industriali dismesse o zone naturali, con pene che arrivano fino a sei anni di reclusione nei casi aggravati.