Certe volte la vita è una questione di secondi. Ore 19.15: Filippo Paparella dopo una giornata di lavoro sta tornando a casa. Da via Agropoli prende viale della Pineta, alla rotatoria fa passare un’auto e perde un po’ di tempo. Arrivato al dosso, di nuovo  rallenta. Piccoli frammenti temporali che però gli salvano la vita, perché quando arriva a una ventina di metri dal semaforo all’incrocio con viale Castellammare, poco prima dell’edicola di Italia D’Angelantonio proprio davanti all’auto crolla un grande pino.
Anche questa volta è andata bene, sotto l’albero che ha tagliato in due la strada non è rimasto nessuno. Ma non si può sempre invocare la buona sorte anche perché di pini a Fregene ce ne sono tanti. “Aiutati che Dio ti aiuta”, dice un saggio proverbio. E allora vogliamo cercare di controllarli questi pini, di fare una regolare, annuale,  manutenzione con fondi fissi oppure dobbiamo rischiare ogni giorno la vita e quella dei nostri figli?
Quell’incrocio è il crocevia principale di Fregene, lì sotto ci passano migliaia di persone. Per fare un confronto sulla gravità di quello che è successo è come se un pino secolare fosse caduto a Roma a Piazza del Popolo in mezzo alla strada e alla gente. Ci vogliamo dare una svegliata o c’è prima bisogno del morto? Vogliamo contarli i pini che sono caduti negli ultimi mesi in giro per il centro balneare?
Diciamo allora che stavolta c’è stato “quasi il morto”, basterà per far muovere le coscienze e indirizzare risorse costanti per quella che è una meravigliosa realtà ma anche un delicato sistema?
Per la cronaca ieri pomeriggio non c’era un filo di vento, né si può pensare a un evento naturale particolare. La pianta ha ceduto dalle radici ed è venuta giù lateralmente proprio sulla strada.  I Vigili del Fuoco sono arrivati con grande velocità e mentre i nostri carabinieri, che dovrebbero fare ben altro, erano costretti a fermare il traffico, alle 19.50 hanno iniziato a rimuovere la pianta, in breve tempo la circolazione dovrebbe riprendere.