Cara Fregene
gentile nobildonna, vissuta e amata da tanti, ma
oramai, bistrattata e offesa da anni, dalla mano di
uomini, politici, irriconoscenti ed ignari della tua bellezza.
Entrando in te, un viale verde e rigoglioso ci accoglieva;
un profumo intenso di pino ci inebriava;
pinoli cadevan giù in momenti dell’anno più propizi;
il mare a volte spumeggiante, a volte silenzioso,
era lì , ci abbracciava tutti;
le tue spiagge morbide e tiepide ci cullavano.
Oggi cosa rimane della nobildonna, amata, curata, accarezzata?
Solo cumuli di amarezza e tristezza,
di chi non ha saputo fare della tua bellezza… una ricchezza!
Emanuela Massimi
