La serata poteva anche intitolarsi: “Lasciatevi emozionare!”, occhiello: “Se è vero che tutti abbiamo un cuore lasciamolo battere liberamente”. Grande afflusso di pubblico (finalmente) al Parco Avventura per il quarto appuntamento sabato sera della rassegna “E state al Wood”. Chi è andato per Claudia (Campagnola), chi per Marco (Morandi), chi per Rino (Gaetano) al quale era dedicato il tributo “Chi mi manca sei tu”. E chi semplicemente per ascoltare buona musica e magari riflettere su temi trattati già tanti anni fa con perspicacia e arguzia dal geniale cantautore calabrese. Chi invece, e qui il ricordo si fa molto personale, per cercare di rivivere un po’ delle emozioni di quegli anni adolescenziali. In particolare le prime gite domenicali con la Lancia Beta bianca del mio amico Daniele Bazzolo, il fornaio gigante buono che ci introdusse alla musica di Rino Gaetano da ascoltare rigorosamente in macchina con uno dei primi mangianastri che al ritorno delle nostre escursioni era bollente. Per quante volte avevamo ascoltato “Gianna”, “Berta filava”, “Nun te regghe piu”, “Il Cielo è sempre più blu”, “Mio fratello è figlio unico”, “Aida”, “A mano a mano”. Tutte cantate a squarciagola, come in questa stranissima serata fregenese che ha fatto prima trepidare per il maltempo annunciato, poi sussultare per la strepitosa voce di Marco Morandi, straordinariamente accompagnato dai suoi musicisti, e dai monologhi di Claudia Campagnola, voce narrante e musa ispiratrice nell’occasione per tante di quelle canzoni. Così a fine serata ci siamo ritrovati tutti a urlare il nostro personalissimo “E ti amo MARI-O-O-O-O-OH” con un cuore che continuava a battere liberamente e che si sarebbe potuto tradurre anche in “Ti amo Rino” e, magari anche solo per me, in “Ti amo Danielone!”. Grazie davvero! E complimenti sinceri!

Lorenzo D’Angelantonio