Anche quest’anno la rassegna di “Cinema per Noi” dell’associazione L’Albero di Maccarese volge al termine. Venerdì 8 giugno si concluderà l’iniziativa con la proiezione di “Maria per Roma”, un film di Karen Di Porto, che condurrà gli spettatori in un piacevole giro in vespa per le vie di Roma. Sarà ospite dell’incontro la giovane regista romana che parlerà del suo primo film.
Anche questa proiezione avverrà presso la Biblioteca Gino Pallota di Fregene, che l’associazione ringrazia di cuore per la preziosa collaborazione. Alla fine del film ci sarà un brindisi alla fine della rassegna.
Ingresso libero.

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SCHEDA FILM

Dalle prime ore del mattino a tarda notte, una giornata di Maria (Karen Di Porto), aspirazione attrice, professione key holder: si divide tra teatro e provini, ma soprattutto consegna le chiavi di varie case del centro storico di Roma ai turisti che le prendono in affitto per qualche giorno. Una vitaccia, fatta di corse in Vespa, battibecchi con la madre e il datore di lavoro, dialoghi onirici col padre scomparso, un’amicizia particolare con un ex collega e ora Gesù a uso e mancia dei turisti, incontri cinematografari, spleen e l’amore per la cagnetta cardiopatica Bea, Jack Russell purissimo con muso allungato da levriero…
Esordio alla regia di Karen Di Porto, Maria per Roma prende il titolo da un’espressione Capitale: “In questa città, cercare una Maria per Roma vuol dire essere alla ricerca di qualcosa che non esiste. È un detto che risale a molti anni fa, quando tante donne venivano chiamate Maria. Lo si usa anche per riferirsi a una ragazza non affidabile”.
Sull’exemplum delle peregrinazioni, altrettanto Vespate, di Moretti, la neoregista, sceneggiatrice e attrice assembla un collage in movimento di impressioni, ossessioni e rivelazioni, fissando su schermo la precarietà esistenziale, il nonsense frenetico, la solitudine divorante e la complessione aspirazionale dei nostri giorni. Nulla di eccezionale, intendiamoci, ma tra un check-in ai turisti e un check-out ai provini Maria per Roma in una forma elementare ma fresca, liquida ma non sfatta trova ironia e comicità, vanità e mal di vivere, straniamento e consapevolezza.
Scritto per se stessa molto bene, il personaggio di Maria ha il pregio di una grazia non comune che naturalmente collide con il caos endogeno di una Roma sempre più degradata, anche umanamente. La donna mostra gentilezza ed empatia verso tutti, specie verso gli emarginati che sanno di verità e contrastano con il vuoto del jet set cinematografico romacentrico: il contrasto mai retorico non fa che aumentare lo spessore della protagonista. Scritto senza banalità, con notevole ironia (alcuni siparietti sono veramente irresistibili) e girato con garbo.

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SCHEDA REGISTA

Attrice, sceneggiatrice e regista. Laureata in Giurisprudenza presso l’Università Sapienza di Roma. Muove i primi passi nel mondo dello spettacolo formandosi con Francesca De Sapio e lavorando in teatro con la compagnia Mixò. Nel 2002 vince con “Shimessalinu” il premio Medusa per il miglior soggetto per commedia dal quale poi scrive la sceneggiatura per Palomar. Nel 2011 debutta dietro la macchina da presa con il cortometraggio “Nicolino” presentato al Museo Macro di Roma. Con il secondo corto “Cesare” ottiene numerosi premi (tra cui il Festival Arcipelago) ed è finalista ai Nastri d’argento. Nel 2016 presenta alla XI edizione della Festa del Cinema di Roma il suo primo lungometraggio “Maria per Roma”.