in merito alla strategia della Giunta Canapini per rilanciare il commercio al dettaglio del territorio. “Uno dei temi che più dovrà tenere alta l’attenzione dell’amministrazione, dato il recente mutamento territoriale – ha spiegato l’assessore – sarà necessariamente un’attenta e razionale concertazione e programmazione commerciale. Penso sia necessario dare l’opportunità di un confronto serio e costruttivo fra le istituzioni e i vari attori per attuare scelte strategiche che tengano conto delle esigenze di tutti. Considerato lo sviluppo della Grande Distribuzione Organizzata nel nostro Comune è urgente avviare una strategia volta a superare la contrapposizione tra commercio tradizionale (Piccola Media Impresa) e grande distribuzione per rispondere più e meglio alle richieste dei cittadini, dei turisti e degli operatori del settore. L’atteggiamento tattico della grande distribuzione non ha facilitato fino ad oggi un rapporto di partnership con i piccoli commercianti che lamentano una notevole riduzione dei ricavi.  Riconoscendo un indubbio volano economico ed occupazionale ai grandi centri commerciali, dobbiamo lavorare affinché la piccola e media impresa ritrovi vitalità e rilancio. Scontata ma non banale la differenziazione dei prodotti, la capacità di un rapporto preferenziale con il cliente, la possibilità di conservare una filiera agro – alimentare per sostenere i prodotti tipici del territorio e offrire una invidiabile vetrina ai nostri prodotti ittici. La particolare ricettività turistica del nostro Comune consente, con l’ausilio peraltro di leggi statali e regionali che tutelano il settore, di lavorare adeguatamente per programmare una serie di interventi a sostegno dei commercianti e dei piccoli e medi imprenditori del nostro territorio. E’ necessario intervenire al più presto per promuovere soluzioni commerciali alternative, con investimenti finalizzati, con sgravi fiscali per chi applica gli studi di settore e si è visto strangolare dall’ultima finanziaria. Il governo Prodi non ha tenuto in alcun conto la difficoltà oggettiva del settore colpito da aumenti tributari che trovano giustificazione solo attraverso il pregiudizio ideologico che li ha ispirati. Ovvero che questa categoria evade le tasse. Quindi tanto vale fargliele pagare a prescindere dai ricavi. Tutte le piccole e medie attività presenti sul territorio, oltre a rappresentare una forma di sostegno economico per tante famiglie  devono tornare a rappresentare il fiore all’occhiello di un Comune che fa dell’accoglienza turistica una centralità amministrativa ed economica. Le problematiche del settore, a cui ultimamente va aggiunto il disagio dei gestori di stabilimenti e ristoranti  gravemente penalizzati dai cambiamenti climatici, dai disagi delle famiglie e dall’ultimo sciopero dei pescatori, dovranno essere prese al più presto in esame e per questo, in tempi brevi, – ha concluso Caldarelli – verrà convocato un primo tavolo di confronto con i rappresentanti del settore per avviare un lavoro concertato per soluzioni auspicabili e condivise”.