“L’ultima trovata della Giunta di Fiumicino è l’istituzione di una commissione d’indagine, composta dal Direttore Generale e da consulenti a pagamento, che non trova alcun fondamento né nel regolamento comunale né nel Tuel”. È quanto dicono con una nota i Consiglieri comunali di opposizione.
“Un organismo indefinito – sottolineano i Consiglieri di opposizione– nei poteri e nelle finalità, che pretende di sostituirsi a poteri che spettano allo Stato e che appare come una dispendiosa quanto illegittima manovra di facciata più che uno strumento di trasparenza.
Nella delibera si citano articoli di stampa locale (ignorati dalla stampa nazionale e non menzionati in nessuna nota della procura) facendoli assurgere al ruolo di fonte di “indagini in corso”, quando sindaco e assessori, peraltro già raggiunti chi da procedimenti chi da provvedimenti, dovrebbero già conoscere bene l’esistenza di eventuali sviluppi di indagine.
Ma con quali norme si istituisce una commissione che non ha alcun riconoscimento giuridico? Un organo ‘esterno’ che vuole sostituirsi al prefetto? L’unica commissione prevista dalla legge è quella consiliare, prevista dall’ Art. 29 del Regolamento del Consiglio Comunale: tutto il resto è una pericolosa anomalia, non disciplinata che, col solo rimborso dei membri nominati, profila un danno erariale.
La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti: paralisi amministrativa, sfiducia e fuga di dipendenti, struttura comunale concentrata nelle mani di un unico dirigente, trasformato in una sorta di ‘imperatore-coordinatore’ che è al contempo controllato e controllore rivestendo anche il ruolo di responsabile dell’anti corruzione.
Perché non ha dunque indagato, vigilato ed eventualmente annullato o richiesto di annullare in autotutela atti dubbi, rendendo necessario ricorrere a consulenti esterni pagati con soldi pubblici per compiti che spettano al suo ruolo? Una forzatura che scredita l’ente, umilia i lavoratori e lascia intendere che qualcuno non abbia svolto il proprio dovere.
Ancora più paradossale è che a votare la delibera siano anche politici già raggiunti da avvisi di garanzia o misure restrittive. Tutto ciò rivela la vera finalità: distrarre l’opinione pubblica dalle difficoltà attuali della Giunta, tentando di spostare l’attenzione su presunti e millantati fatti del passato.
Si tratta di uno strumento di indagine o di minaccia? A questo proposito, vogliamo fare realmente chiarezza e presenteremo un documento autocertificativo per la trasparenza che chiederemo di sottoscrivere a tutti i consiglieri e assessori”.