Se non è un bollettino dell’Eiar, di guerra comunque si tratta: quella dei produttori agricoli di Maccarese contro i danni consistenti alle coltivazioni  estive. Sopratutto di cocomeri e meloni, arrecati in misura maggiore dalle nutrie e dalle cornacchie. Una guerra che si ripete puntualmente ogni estate, tanto che già dal 2000 erano state aperte da parte del Comune le domande per il risarcimento per questo tipo di danni all’agricoltura. Risarcimenti che però, tra polemiche sulle graduatorie, riconteggi, lungaggini burocratiche e mancanza di fondi, sono stati erogati in misura minima, se non del tutto inevasi. “Vista la storia infinita dei risarcimenti – racconta Rinaldo Silvestri, titolare della azienda agricola in via Monti dell’Ara – non ho neanche fatto domanda. Per fortuna quest’anno sono riuscito a limitare i danni introducendo un nuovo sistema che riesce a tenere lontano la minaccia delle cornacchie, forse la più pericolosa. Perché questa specie, oltre che per sua consistenza numerica, ha l’abitudine di perforare il frutto consumarlo solo in piccola parte e di passare subito ad un altro”. Lo spaventa cornacchie si chiama “Predator”, un ingegnoso sistema basato su un pallone gonfiabile in pvc, del diametro di 40 cm, prodotto in tre diversi colori, con al centro dei cerchietti argentati che riproducono gli occhi dei rapaci, in grado di allontanare in maniera innocua i volatili. “Quest’anno per la prima volta ho potuto sperimentare il sistema sui miei campi, se ben posizionati e alternati periodicamente nei diversi colori, danno risultati più che soddisfacenti”, assicura Silvestri. Il quale, oltre a utilizzatore finale, ne è diventato rivenditore presso il suo centro di prodotti edili su viale Castel San Giorgio.