Lavorare in società aiuta ad avere un buon capitale economico, umano e patrimoniale per arrivare a determinati obiettivi. Tuttavia non è facile fidarsi di nuovi soci oppure di amici che si sono fatti entrare nella società.

Molte volte si chiede ad amici e parenti di entrare a far parte di una società e spesso sono i primi che tradiscono oppure che pensano di poter guadagnare molto in altre maniere. Tutti gli ambienti di lavoro tendono a creare una qualche disputa. Chi accusa l’altro di guadagnare di più. Si pensa ai ricavi, ma senza capire poi molto delle tasse da pagare. C’è un uso eccessivo o scorretto del patrimonio. Insomma ci sono piccole “questioni” che però rischiano di compromettere interamente l’operato di tutti i soci.

Alla fine però troviamo già dei dipendenti infedeli quindi perché dovrebbe essere diverso per quanto riguarda i soci? Il Controllo soci è un’attività investigativa tra le più richieste e, stando ai dati e indagini di mercato, purtroppo in circa il 43% dei casi queste investigazioni vanno a buon fine. Nel senso che il sospetto di attività illecite da parte di qualche socio si rivela poi esatta.

COMPORTAMENTO SCORRETTO SOCI

Quando si deve far controllare un socio? Oppure quando è il caso di rivolgersi a degli investigatori privati per i propri soci? I sospetti possono nascere in qualsiasi momento. Ammanco di denaro dalla cassa comune, spese eccessive e non sempre dichiarate per il recupero di clienti oppure per l’acquisto di servizi che poi non sono utili effettivamente allo scopo lavorativo. Perfino un tenore di vita alto, di un socio, che ha come unica entrata proprio l’attività lavorativa in comune.

Il sospetto può diventare un tarlo, ma di certo è un campanello di allarme che diventa pressante. Nel momento in cui le “scuse” non sembrano esaurienti oppure ci sono evidenze non spiegabili è il momento di chiedere spiegazioni. Per escludere un socio o comunque per riuscire a denunciarlo e intervenire per vie legali, occorrono delle prove. Purtroppo accusare una persona solo per il sospetto oppure perché avete recuperato prove da privato, che non hanno valore in atto processuale, rischia di essere controproducente. L’unico aiuto valido vi può essere dato da parte di un investigatore privato.

Violazione concorrenza socio

In ambio lavorativo si crea il reato di concorrenza sleale quando un socio o un dipendente sfruttano le loro competenze o il lavoro della società per ricavare denaro in modo privato. Per esempio una società acquista un macchinario per produrre volantini cartacei. Il socio usa questo macchinario per produrre stampe per altri clienti, ma in modo da mettersi in tasca il denaro che non va alla società. Questa è concorrenza sleale. Oppure le informazioni di un progetto privato della società vengono poi venduti, sottobanco, ad una ditta concorrente, ecco che c’è un grave reato di concorrenza sleale e perdita di fiducia.

Sono situazioni molto comuni. Ritroviamo addirittura soggetti che vendono i contatti e dati dei propri clienti ad altre aziende per denaro. Tutto ciò porta un grave danno economico e lavorativo alla società ed è necessario denunciare l’accaduto solo dopo che ci sono prove legali.