La giornata era partita nel peggiore dei modi, con la morte all’alba del 47enne cingalese, affogato sulla spiaggia libera dopo la scogliera. Spinto oltre la secca dallo Scirocco, non è riuscito a ritornare a riva, annegando in pochi, interminabili, minuti davanti ai suo connazionali. Il corpo, recuperato dai cingalesi, è rimasto a lungo coperto da un telo sugli scogli.
Un monito che non è servito ad altri bagnanti. Così, per gli assistenti bagnanti, che dalle 9.00 hanno iniziato a controllare il mare, c’è stato un super lavoro, specie per chi confinava con le spiagge libere, dove è difficile per la distanza dalla postazione impedire che le persone entrino in acqua.
Alla spiaggia libera dell’ex stabilimento La Perla ci sono stati tanti interventi, fin dal mattino. Prima Luca Matteoli, 19 anni assistente del Tirreno, con il bay watch a nuoto ha salvato una persona. Più tardi è stata la volta di Francesco Batistini, 19 anni sempre assistente del Tirreno, che è uscito con il pattino per recuperare alcune persone in difficoltà, lontane dalla riva e vicine alla soffolta.
Non è stato facile arrivarci perché in quel punto c’è uno strano gioco di correnti, lo Scirocco tira verso nord parallelo alla riva, ma la scogliera e il varco aperto innescano movimenti contrastanti che fanno saltare il pattino. Francesco, alla sua prima esperienza in mare dopo due anni in piscina, è stato molto bravo. In un punto dove “si ballava”, ha lasciato i remi per far salire 2 persone sulla piattaforma, una terza che si era appoggiata è riuscita a rientrare da sola. Anche Luca Matteoli, sempre con il bay watch, ha preso un’altra persona e l’ha aiutata a raggiungere gli scogli.
Nel frattempo erano partiti dalla riva anche i bagnini del Point Break con le tavole si sono avvicinati al pattino e hanno fatto salire le 2 persone riportandole a riva, permettendo a Francesco e a Luca di tornare senza zavorra sulla piattaforma a riva con il pattino. Un intervento di squadra che ha funzionato alla perfezione, permettendo a tutti di tornare sani e salvi a riva, tra queste anche a una donna, una trentenne, completamente ubriaca. Privilegio che non ha avuto il cingalese, morto alle 6.30 di mattina, proprio perché a quell’ora non ci sono ancora gli assistenti bagnanti in spiaggia.
E non è stato certo questo l’unico salvataggio della giornata di domenica, giornata campale per i nostri bagnini. Tanti gli interventi un po’ ovunque, alcuni anche complicati. Come quello eseguito da Elia Spanò che ha assistito con successo una persona colta da attacchi epilettici, uno dei casi più complicati da gestire in mare.
Mentre stava facendo il bagno a un uomo è presa una crisi epilettica, il bagnino Leonardo se ne è accorto e lo ha tirato fuori dall’acqua. Elia è arrivato di corsa e gli ha fatto la “manovra” prevista, lo ha messo in posizione laterale di sicurezza, essenziale per evitare qualunque complicazione per gli epilettici. Piano piano l’uomo si è ripreso e quando sono arrivati i medici dell’ambulanza, gli hanno controllato solo i parametri, ormai regolari.
Bravi tutti ragazzi! In questi momenti diventa chiaro quanto sia importante il vostro ruolo, perchè su quella riva, dove sembra che non succeda mai niente, quando arrivano questi momenti ci siete voi in prima linea a fare la differenza tra la vita e la morte…

