Continua il tentativo di eliminare il parassita killer dalla pineta di Fregene. Dopo i primi 540 pini già sottoposti a trattamenti endoterapici, grazie allo stanziamento di 150mila euro si passa dalla battaglia alla guerra contro la cocciniglia tartaruga che sta devastando i pini del litorale. L’Amministrazione comunale con la determina n. 5894 del 15 novembre, applicando il decreto del Ministero per le Politiche Agricole che ha reso obbligatoria la lotta all’infestazione del settore privato e quello pubblico, ha disposto l’adozione di misure fitosanitarie per almeno altre 1.500 piante.

Che potrebbero diventare 2mila se le offerte alla “procedura di affidamento” avranno un ribasso simile a quello del primo incarico con il quale si era arrivati a un costo di 77 euro per pino. Necessari per procedere con l’endoterapia, il trattamento con il quale i giardinieri prima bucano il tronco del pino con un trapano e poi iniettano con delle siringhe a pressione, separatamente e in fori diversi, due sostanze, il principio attivo e il solvente. Una metodologia che richiama in qualche modo quella del Covid e del vaccino, visto che per i pini si tratta di una vera e propria pandemia considerato come la “peste nera” ha devastato piante monumentali in fusti scheletrici e anneriti.

“Il nostro Comune è stato tra i primi ad adeguarsi al decreto del Ministero e alla delibera di Giunta regionale con cui si rendeva obbligatoria la lotta e la prevenzione alla cocciniglia – spiega il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca – vogliamo andare fino in fondo”.

Gli interventi verranno fatti suddividendo l’incarico in tre lotti indipendenti della pineta: l’Area A1 e A2, la più estesa quella del Parco Federico Fellini, poi l’Area B, dove si trova lo spazio dedicato ai cani, e la C di fronte al Nucleo di Cure primarie. Un’unica stonatura rispetto all’obiettivo finale di debellare il parassita, la necessità di concludere i trattamenti entro dicembre 2021 previsti dall’affidamento.

Secondo gli esperti non sarebbero in sintonia con il ciclo naturale del parassita e dei pini: “In questo periodo la cocciniglia va in letargo – spiega un agronomo – per questo i trattamenti endoterapici sono stati sospesi dai giardinieri perché non riuscirebbero a raggiungerli considerato anche il movimento linfatico ridotto delle piante. Bisognerebbe concentrare l’attenzione all’inizio della primavera, allora sì che il parassita subirebbe enormi e decisive perdite”.