Sempre in attesa che qualcuno dalla Regione e dagli altri enti pubblici batta un colpo (a novembre ancora nessuna notizia del geotubo!), il mare continua ad avanzare e a fare paura. Dopo lo scirocco ieri è arrivato il libeccio che anche questa mattina spinge le onde contro gli stabilimenti. In riva al mare lo scenario è sempre più inquietante e così i concessionari provano a fare da soli per cercare di proteggere quello che resta: palizzate di legno, mucchi di sabbia, blocchi di cemento, sacchetti.
È incredibile che a distanza di tanti anni dai primi allarmi ancora non sia stato preso nessun provvedimento e che soprattutto non ci sia nemmeno un progetto, un’idea, una soluzione condivisa per proteggere l’intera costa di Fregene.