sintomi della gastroenterite, una patologia che coinvolge stomaco e  intestino e che si può verificare per due cause principali. Ecco perché si parla di gastroenterite virale oppure di gastroenterite batterica.

La gastroenterite è un’infiammazione dello stomaco e dell’intestino provocata da virus (per esempio il rotavirus,  molto comune nei bambini) o da batteri. In entrambi i casi ha sintomi gastrointestinali che possono variare da lievi e gravi e, se non trattata correttamente, può portare a complicanze come la disidratazione, pericolosa per i più piccoli, gli anziani e i soggetti fragili.

Nella gastroenterite batterica la trasmissione dei patogeni avviene principalmente attraverso il consumo di cibo o acqua contaminati, il contatto con superfici infette oppure l’interazione con persone già malate. La gastroenterite batterica si distingue dalla forma virale, oltre che per l’origine, perché spesso presenta sintomi più intensi.

I principali batteri responsabili sono Escherichia coli, presente in alimenti contaminati o acqua infetta; Salmonella, spesso associata a carne, uova crude e latticini contaminati; Campylobacter, si nasconde nella carne di pollame poco cotta e nel latte non pastorizzato; Vibrione del colera, veicolato dall’acqua contaminata e presente in frutti di mare,  molluschi e pesci.

L’infezione si verifica quando questi batteri entrano nel sistema digestivo, si moltiplicano e rilasciano tossine che irritano la mucosa intestinale.

I sintomi della gastroenterite batterica possono variare a seconda del batterio responsabile e della gravità dell’infezione. I più comuni sono: nausea e vomito, diarrea, crampi e dolori addominali, febbre, malessere generale e debolezza, disidratazione. Spesso i sintomi insorgono dopo poche ore dall’ingestione del batterio responsabile e  l’intensità dei disturbi vari in base alla “forza” del sistema immunitario della persona colpita e dalla carica batterica a cui il soggetto è stato sottoposto. Nella maggior parte dei casi la gastroenterite batterica si risolve in pochi giorni: in linea di massima, i sintomi si esauriscono in 48 ore nelle infezioni lievi, entro una decina di giorni nelle situazioni più severe. Se i sintomi persistono per più giorni, o in caso di pazienti immunodepressi e bambini, è opportuno rivolgersi al medico o al farmacista che potranno confermare la diagnosi attraverso un esame delle feci e suggerire la terapia più idonea. Consigliabile una dieta leggera e curando particolarmente l’idratazione.

Sebbene non esistano misure di prevenzione totalmente efficaci, l’Istituto Superiore di Sanità suggerisce alcune misure igieniche: lavarsi spesso le mani con il sapone e farlo sempre dopo aver usato il bagno e prima di maneggiare i cibi. Fare attenzione alle modalità di preparazione e conservazione degli alimenti. Consumare carne sempre ben cotta. Evitare di mangiare uova crude o salse preparate con uova crude. Meglio non mangiare carne, insalate,  salse che siano state tenute a temperatura ambiente per più di 2 ore. Evitare di condividere asciugamani, utensili, posate e stoviglie.

La gastroenterite batterica si cura principalmente con una terapia di supporto che mira a reidratare il paziente e a ripristinare l’equilibrio elettrolitico, spesso attraverso la somministrazione di soluzioni reidratanti orali o, nei casi più gravi, per via endovenosa. La terapia antibiotica non è sempre necessaria o consigliabile, soprattutto se l’origine non è batterica. L’assunzione di probiotici può aiutare a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale e a ridurre la durata della diarrea. L’uso di farmaci antidiarroici o antiemetici va valutato caso per caso, sotto controllo medico, in quanto potrebbero non essere adatti in tutte le situazioni e potrebbero anche mascherare i sintomi di infezioni più gravi.

(A cura di Farmacie Comunali)