“Da anni la Pineta di Fregene subisce gli effetti deleteri dell’incompetenza e della trascuratezza dell’amministrazione Montino che, nonostante i proclami, ha fatto pochi e sbagliati interventi”. Lo dichiarano Fabrizio Ghera capogruppo e Chiara Colosimo, consigliere di Fdi alla Regione Lazio.

“Porteremo la questione in Commissione Regionale con un’interrogazione e chiederemo un’indagine che faccia luce su inadempienze ed errori. Questo monumento naturalistico di eccezionale valore paesaggistico e ambientale, dopo quasi quattro secoli di vita, rischia di  perdere in poco tempo le caratteristiche di biodiversità che la rendono unica, a causa di operazioni errate come quella di ampliare l’area boschiva piantando lecci ed essenze di vario genere, non conformi all’habitat endemico presente.

Serve una tutela più ampia e fondi importanti, Fdi proporrà alle istituzioni competenti di stilare congiuntamente una richiesta di iscrizione alla lista dei siti selezionabili per l’inserimento nel patrimonio dell’Unesco. Non prima però  di avere fatto chiarezza sull’arbitrario abbattimento di 40 Pini, denunciato da Massimiliano Graux, di Fratelli d’Italia che opportunamente rileva come il taglio degli alberi sia stato deliberato in base ad un’unica perizia tecnica, senza alcun confronto scientifico con altri agronomi. Confronto che invece andava fatto considerando la presenza di numerosi Pinus Pinea bicentenari, degni di particolare tutela in quanto preziosi testimoni degli effetti dei cambiamenti climatici nel tempo, come attestano gli studi dell’Università della Tuscia. Segnaliamo anche le potature troppo invasive diventate purtroppo prassi usuale. Recentemente una relazione tecnica commissionata da un Comitato cittadino ha rilevato che quelle effettuate sull’ alberatura del viale della Pineta di Fregene mettono a rischio vita biologica delle piante. A tutto questo si aggiunge la persistente mancanza di manutenzione con panchine, cesti dei rifiuti, illuminazione ed aree giochi bambini in un stato di abbandono che determina l’impossibilità di una fruizione sicura”.