I geloni sono reazioni cutanee molto comuni che tendono a comparire soprattutto con le basse temperature esterne e possono colpire tutti, sia adulti che bambini. Vengono causati da uno sbalzo di temperatura, generalmente da calda a fredda: per via di questo cambiamento, i vasi sanguigni presenti sotto la cute si dilatano provocando arrossamento, bruciore della pelle, gonfiore e possibili vesciche.
Il nostro organismo è abituato a una temperatura di 37 gradi centigradi e, quando viene esposto ad un cambio di temperatura esterna, cerca di proteggersi attivando una serie di meccanismi. Il principale protagonista di questa difesa è la vasodilatazione dei vasi sanguigni, un sistema che permette agli organi più preziosi, quale cuore e cervello, di non essere mai a corto di ossigeno per poter continuare a funzionare.
Questo vuol dire che il corpo, proteggendo gli organi più interni, lascia scoperte e più vulnerabili le parti più esterne del corpo, come mani, piedi, naso, orecchie. Quando i geloni si presentano nei bambini, c’è poi il rischio di non accorgersi degli iniziali fastidi che provocano, dal momento che tendono ad avvertire il freddo più lentamente rispetto agli adulti, o, se sono ancora neonati, non sono in grado di comunicare le loro sensazioni. Proprio per questo, in inverno è importante controllare spesso i piedi e le mani dei bambini e proteggerli con calze e guanti adeguati.
I sintomi dei geloni, per fortuna, si individuano facilmente e si presentano solitamente subito dopo l’esposizione al freddo. Le parti colpite possono presentare arrossamento e gonfiore, dolore e prurito, sensazione di intorpidimento e bruciore, variazione del colore della pelle, da viola a blu scuro.
Inoltre, i sintomi dei geloni possono peggiorare se le parti colpite, dopo essere state al freddo, entrano a contatto con un ambiente caldo in maniera repentina.
Per questa ragione va evitato il classico errore che si commette quando si stanno formando i geloni e che consiste nell’immergere le parti colpite in una bacinella di acqua bollente o esporle subito a una forte fonte di calore, pensando che il riscaldamento sia benefico. In realtà, così facendo, si provoca un’ulteriore dilatazione dei capillari, con il rischio di peggiorare la soluzione.
Se non vengono trattati in maniera adeguata, i geloni possono peggiorare e formare, nei casi più gravi, vesciche e ulcere cutanee, provocando possibili infezioni e complicando notevolmente la guarigione della pelle. Quali forme di prevenzione si possono quindi adottare?
Prima di uscire a contatto con l’aria gelida invernale, o prima di passare una giornata in montagna o a sciare, ci sono diversi accorgimenti che si possono adottare per prevenire la formazione di geloni.
Indossare calze pesanti, meglio se di lana, e scarpe adatte, calde e impermeabili, soprattutto se si deve trascorrere molto tempo all’esterno senza la possibilità di riscaldarsi in un posto al chiuso. Analoghe raccomandazioni sono rivolte alla protezione di mani, naso, orecchie.
Questi accorgimenti possono risultare ovvi, ma sono spesso in grado di arginare o addirittura prevenire i geloni , mantenendo al caldo durante l’esposizione al freddo esterno tutte le parti esposte. Le terapie per la cura dei geloni sono diverse e dipendono dalla gravità della condizione e dalle cause sottostanti. Nei casi meno gravi, caratterizzati da soli rigonfiamenti e sensazioni di prurito, si possono usare crema o pomate a base di corticosteroidi. Nei casi più gravi si può ricorrere a terapie farmacologiche a base di farmaci vasodilatatori e antinfiammatori al fine di migliorare la circolazione periferica e ridurre di conseguenza il dolore e l’infiammazione.
A cura di Farmacie comunali

