Il terreno ci permette di vedere l’evoluzione geologica; il fossile di un bivalve, presente solo nell’artico, dimostra che qui sono avvenute le glaciazioni mentre le  tracce di sabbie gialle testimoniano la presenza del mare nel pleistocene inferiore unite a quelle di sedimenti vulcanici dovute ai  vulcani, che hanno formato il lago di Bracciano e di Albano. La  vegetazione è ricca di diverse specie. Oltre al sughero si trovano il cerro, la farnia e il farnetto. Nelle zone più umide si notano specie come il nocciolo, l’acero e salice. In  prossimità dei fossi si osservano canne palustri e tife. Sono presenti anche specie vegetali rare e protette come l’agrifoglio e il bucaneve. Tra gli uccelli si possono osservare, tra i rapaci notturni, l’allocco, il barbagianni, la civetta, tra i passeriformi, il pendolino, tre specie di picchi e il torcicollo mentre tra i predatori il nibbio bruno ed il gheppio. Questa Riserva è anche importante da un punto di vista storico; si può osservare  un sarcofago marmoreo, chiamato secondo una leggenda popolare “tomba di  Nerone”, appartenente invece a Publio Vibio Mariano, procuratore della Sardegna, e a sua moglie Regina. In prossimità di questo monumento, un tempo, il 25 aprile si svolgevano le feste alla Dea Robigo che proteggeva il grano dalla “ruggine”.Secondo Tito Livio, anche Annibale si accampò in prossimità di un fosso che secondo lo studioso Nibby sarebbe quello dell’Acqua Traversa. Lucio Vero, fratello dell’imperatore Marco Aurelio, fece costruire la sua villa in prossimità di dove oggi si trova Villa Manzoni, edificata negli anni ‘20. Anche il re di Francia Carlo VIII,  prima di scendere a Napoli, si accampò in transito nel fosso dell’Acqua Traversa .Vi invitiamo a partecipare a questa interessante escursione organizzata dall’Associazione Natura  2000 sabato 29 marzo, un’occasione sicura per rilevare  he si potrà rivelare ricca di interessanti “incontri”. Informazioni e prenotazioni (entro giovedì 27 marzo) al n. 339.65.95.890. (di Fabrizio Botti, Natura 2000 onlus).