Una questione complicata, ma che prima o poi bisognerà affrontare. Quella dei marciapiedi sulle strade di Fregene.

O meglio, del desiderio dei marciapiedi, perché a parte qualche viale principale, quasi Fregene fosse un centro realizzato abusivamente, i marciapiedi non esistono proprio. Opere di urbanizzazione molto secondarie che non hanno mai visto la luce. O meglio, lungo molte strade sono stati realizzati direttamente dai privati che hanno acquistato l’abitazione ma a quel punto, proprio perché privati, non potevano avere funzione pubblica di passaggio pedonale, ma di protezione, pertinenza della propria abitazione.

Così in tanti, per evitare parcheggi o semplice passaggio altrui davanti casa (sarebbe stato un affronto su quel cemento pagato profumatamente), hanno messo delle belle piante, soprattutto oleandri che crescono a dismisura.

Risultato: carreggiata più stretta per la presenza del “marciapiede privatizzato” ma impossibilità di camminare, far passare un passeggino o una carrozzina.

L’esempio più illuminante è quello di via Portovenere. Dopo l’arrivo dell’asfalto da parte del Gruppo Federici, le auto passano veloci ma la strada ha seri problemi di sicurezza, i pedoni devono camminare sulla carreggiata perché i marciapiedi dove esistono sembrano essere diventati pertinenze delle case.

Ma c’è un fatto nuovo che ora cambia in parte la questione. Negli ultimi anni il Gruppo Federici ha fatto un accordo con il Comune, dopo aver asfaltato tutta una serie di strade, i lotti passano all’Amministrazione pubblica con atto notarile.

Rimaniamo su via Portovenere: se la strada ora è del Comune quei marciapiedi che fine faranno? Bella domanda, la matassa si ingarbuglia perché in teoria l’ente pubblico dovrebbe intervenire (per la verità anche prima da Codice della Strada). Come ha iniziato a fare qualche settimana fa nei confronti di un privato che stava proprio sistemando il marciapiede davanti casa. La Polizia locale ha disposto il sequestro dei lavori, la strada ora è pubblica e allora è finito il tempo del così fan tutti?

Fino a che punto la questione andrà avanti è difficile da capire, ma prima o poi bisognerà affrontarlo questo problema. O no?