– con numerosi  mezzi impiegati per la riattivazione del quarto binario, la revisione di altri binari secondari e delle apparecchiature elettriche ed elettroniche di controllo, il riordino dei depositi esterni dei materiali e con il coinvolgimento di tutte le strutture e la riapertura dei cancelli di accesso, in particolare di quello all’inizio di viale Tre Denari e la pulizia del vicino sottopassaggio pedonale – lasciano presagire una sua piena utilizzazione: nell’immediato per migliorare l’accresciuto transito sia dei treni merci internazionali (e un’ eventuale loro sosta), sia di quelli per i passeggeri pendolari e turisti stranieri nel tratto da Civitavecchia a Roma, in  previsione di un loro potenziamento; e nel futuro per servire la progettata nuova aerostazione dell’aeroporto di Fiumicino, in considerazione del fatto che il controverso ampliamento dello scalo dovrebbe insistere sul ramo, oggi ben poco usato, benché elettrificato ed efficiente, da Maccarese a Ponte Galeria. Tutto questo fervore di lavori si deve alla posizione strategica di Maccarese nella rete ferroviaria tirrenica: è in effetti un’area delle più ampie, se non la maggiore, nel tratto da Roma a Pisa.
L’altro grande sviluppo di Maccarese è visibile con la costruzione di mega-complessi edilizi vicini alla stazione, uno addirittura incombente su di essa; si pensa con la ovvia approvazione di tutte le autorità pubbliche preposte alla tutela del verde, dell’ambiente,  del litorale romano e alle direttive in materia di pianificazione del territorio, di agricoltura, infrastrutture ecc. Mai il comune di Fiumicino avrebbe potuto agire in difformità. Mai senza aver previsto e programmato adeguate infrastrutture e sufficienti servizi per lo scontata crescita della popolazione, ancorché non intrapresi in contemporanea (rete stradale, rete fognaria, asili nido, scuole, trasporti, ecc) .Tanto che ha potuto concedere le licenze edilizie. Solo che questa amministrazione di centro-destra, illustrata da Canapini,  pur sapendo del costante, fortissimo incremento  dell’utilizzo quotidiano della stazione di Maccarese da parte di migliaia di suoi cittadini (tanto da imporre un limite di velocità di 30 km/h, a salvaguardia di una striscia pedonale; e da essere stata costretta ad estendere, qualche anno fa, il mini-parcheggio di auto, a spina di pesce, su una striscia di terreno delle Ferrovie, lungo lo strettissimo “ viale” Tre Denari; anche se poi lo ha abbandonato ai rovi e alla sporcizia, insensibile alle proteste e persino ad una iniziativa di volontari pulitori ) non ha modificato il Piano Regolatore della precedente amministrazione. Così, mentre in tutto il mondo le stazioni sono state dotate di piazzali antistanti, più o meno vasti, questa di Maccarese può vantarsi, che grazie alle lungimiranti visioni dei suoi pubblici amministratori, non ne ha alcuno; né sul versante di Fregene, non dimenticando che la stazione porta il nome di Maccarese-Fregene; né sul versante di Aranova, dove c’è appena uno “slargo” stradale, insufficiente per le soste degli autobus, e il cui mini-parcheggio per le automobili, ancorché raddoppiato su un’altra area messa a disposizione dalle Ferrovie, è sempre stracolmo.
È risaputa la idiosincrasia per le Ferrovie della Municipalità di Fiumicino: tutte le città del mondo – che privilegiano il trasporto su via ferrata, considerando le linee ereditate dal passato una autentica ricchezza e costruendone di nuove – ride ancora della primissima  decisione della sua prima amministrazione, quella di sinistra del compianto Bozzetto, di smantellare la linea di collegamento con Roma e di distruggere la stazione; naturalmente neanche per fare un grande piazzale davanti alla prevista monumentale sede del Comune, ma solo per fare costruire palazzi a ridosso, naturalmente con generose licenze edilizie e inoltre privando di una preziosa infrastruttura l’ambizioso progetto portuale! Identica idiosincrasia dell’amministrazione Canapini: dimostrata non solo per la licenza edilizia data per il megapalazzo di fronte alla stazione di Maccarese, non solo per il vergognoso stato di sporcizia e di degrado dei marciapiedi di accesso alla stazione (anche dinanzi alla sede della Bioversity, l’agenzia della FAO frequentata da visitatori stranieri), ma anche per l’assoluta incapacità di realizzare delle vere linee pubbliche di autobus “navetta” da Fregene e da Aranova per la stazione di Maccarese, con frequenze di transito coincidenti con quelle dei treni, e soprattutto dotate non soltanto dell’orario di partenza dalla stazione ma anche – è imprescindibile – dalle due località. Quanti “pendolari” preferirebbero lasciare l’automobile a casa (risparmiando pure, in quest’epoca di ristrettezze) solo se sapessero di potersene servire! Ed oggi quanto denaro pubblico si spreca per una rete di autobus su cui viaggiano solo i giovani studenti, nei mesi dell’impegno scolastico, e sempre molti extracomunitari!
(di Graziano Motta)