Spett.le Redazione, vi rubo qualche minuto per portare ancora una volta l’attenzione sul problema della raccolta differenziata e a tal proposito raccontare la mia vicenda. Sono cinque anni che faccio la raccolta differenziata e finora, per merito anche della mia attenzione, non ho mai preso un bollino rosso. Nel mese di gennaio 2018 invece, improvvisamente eccolo lì, il mio primo bollino rosso, mi guardo intorno fuori dal palazzo e vedo che anche molti miei vicini hanno il bollino rosso sul mastello dell’indifferenziata.
Rimango un po’ basita, mi dico che strano sbagliare proprio sull’indifferenziata! Comunque incontro in giro i ragazzi che ritirano i mastelli e chiedo se per caso fossero passati loro, mi rispondono che non fanno quella zona ma ora sono più severi e che sicuramente avrò gettato qualcosa di sbagliato. Il fine settimana arriva di nuovo il giorno di ritiro dell’indifferenziata, questa volta mi ritirano il sacchetto ma lo aprono e mi lasciano nel mastello i piatti di plastica con residui organici. Incontro i ragazzi in giro per strada e gli chiedo secondo loro dove devo buttare questi piatti di plastica con residui organici, mi rispondono “nella plastica perché loro hanno un macchinario che la pulisce”, dunque anche se sono sporchi di residui organici vanno buttati nel mastello giallo. Sarà così? Chissà?
Ora faccio una riflessione, sono cinque anni che faccio la raccolta indifferenziata in questo modo, e sono cinque anni che ritirano normalmente il mastello grigio, improvvisamente nel 2018 non va più bene. Allora mi chiedo è sufficiente seguire linee guida per questa benedetta raccolta indifferenziata, o siamo in balìa degli umori degli operatori ecologici? E soprattutto se nel 2018 è cambiato qualcosa, sarebbe buona cosa per noi cittadini essere aggiornati al riguardo o no?

Francesca Romano