Si parla sempre del problema irrisolto dei rifiuti. Troppe le utenze a Fregene ancora sconosciute alla Tari, senza contare tutte quelle famiglie che invece pur essendo iscritte non ci pensano proprio a fare la differenziata e dal 2013 non hanno ancora ritirato i mastelli.

Perché non si voglia risolvere alla radice il problema non si è mai capito, sarebbe tecnicamente molto semplice grazie ai controlli incrociati con le utenze, senza contare che gli stessi dipendenti dell’Ati sanno perfettamente quali sono le case sospette da controllare, quelle dove i mastelli non sono mai comparsi.

Ripetiamo fino allo sfinimento che questa negligenza è particolarmente grave, iniqua per i cittadini che pagano la Tari, considerato che il costo è a tariffa, si paga anche per quelli non iscritti quando si dovrebbe “pagare meno ma pagare tutti”, primo principio negato ai residenti. Ci sarebbero i presupposti, secondo avvocati esperti, di un’azione legale “per danno erariale” di fronte alla Corte dei conti.

Poi, seconda beffa, perché la raccolta extra provocata dagli incivili – non contribuenti non essendo compresa nel vecchio contratto deve essere autorizzata ogni volta dal Comune e pagata a parte, quindi sempre sulle spalle degli stessi cittadini. Infine, terza incongruenza, perché nonostante la stragrande maggioranza faccia e paghi la raccolta differenziata quella minoranza che non si adegua trasforma le strade, i parchi, le oasi, le strade, i marciapiedi, il lungomare tutto, in una grande indecorosa discarica. Uno schifo generale che mortifica quei cittadini che invece tutti i santi giorni seguono il calendario dei ritiri e si ritrovano umiliati, derisi e sbeffeggiati dai tanti che gli scaricano i sacchetti proprio davanti casa.

Infine un ringraziamento a chi, tra i dipendenti comunali e quelli dell’Ati, (per non parlare dei volontari) che tutti i santi giorni combatte questa battaglia assurda, persone invisibili senza le quali saremmo sommersi dai rifiuti. Come è successo nell’ultimo fine settimana quando le famiglie tornando nella capitale hanno svuotato le case e riempito di centinaia di sacchetti le postazioni dei cassonetti a scomparsa in viale Castellammare, trasformate in discariche a cielo aperto. Tutti raccolti questa mattina all’alba dagli operai con le loro apette e coadiuvati da qualche stoico funzionario del Comune. Grazie di cuore per quello che fate!