Subito dopo il grande parcheggio, i partecipanti procederanno in fila indiana “intralciando” il traffico, per la verità già paralizzato di per sé. Bambini e adulti, con tanto di magliette “S.O.S. Villaggio”, si terranno per mano, una catena umana unita contro il caos nella viabilità e il degrado. “Questo era un borgo stupendo tra il mare, il fiume e la macchia mediterranea – spiega Filippo Paparella – ora è diventata una casbah. Nel week end arrivano decine di migliaia di persone che fanno implodere questo piccolo centro. Le strade sono strette, il parcheggio non basta, il traffico si blocca, i residenti sono prigionieri nelle case, di giorno e di notte. Rifiuti e sporcizia ovunque, da paradiso terrestre qui è diventato un inferno. Il problema non sono i chioschi sulla riva ma il disinteresse totale in cui ci troviamo, abbandonati, senza tutela, né controlli da parte delle forze dell’ordine”. Che il Villaggio nel fine settimana sia una polveriera lo dimostrano le tante proteste che arrivano alle redazioni dei giornali, gli esposti, le liti continue. La folla che arriva diretta al mare non trova alcun argine, molti per non pagare il parcheggio privato lasciano le auto dove capita, paralizzando la viabilità. “Finora è andata bene – aggiunge Maurizio Mastino – non c’è stato bisogno dei mezzi di soccorso, non ci sono stati incendi nella macchia. Ma quando ci sarà bisogno di un’ambulanza scatteranno le denunce, in queste condizioni per le strade non passano i pedoni. I clienti non vengono più, non se la sentono di affrontare l’ingorgo. E i residenti abbandonano le loro case, preferendo altri lidi”. “La viabilità è il problema numero uno – commenta Marco Falsarella del Singita – bisogna risolverlo una volta per tutte, allargando il parcheggio ma anche la strada di accesso principale”.  “L’ho proposto in consiglio comunale, una soluzione potrebbe essere la ZTL con telecamere – commenta Massimiliano Graux, capogruppo comunale Pdl – comunque qualcosa bisogna fare, in queste condizioni il Villaggio non può certo rimanere”.