Nella stanza delle donne ci sono sempre donne speciali, non sono tutte uguali nell’esserlo, ognuna ha la sua caratteristica. Ma oggi aprendo la porta ne ho individuata una che se ne sta seduta in poltrona non per riposare ma per pensare. A cosa? A se stessa nei confronti delle cose, del mondo che la circonda, a chiedersi cosa vuole e non a riflettere sul chi è. Lo sa che è una donna e non si lamenta di esserlo, vuole solo capire il senso che spinge le donne a valorizzarsi. Certo la sua sessualità è un condensato di desideri, di intuizioni e anche di piacere di veder vivere gli altri. Vuol capire i silenzi e i divieti che frenano il mondo femminile. I desideri sono la figura centrale di ogni esistenza e affermano il nostro sentire, i pensieri, i dubbi, gli interrogativi che si concatenano nella mente rendendo una donna speciale colei che trova nella vita tutto ciò che è interessante e va avanti sicura a modo suo. Il percorso sociale, lo studio, il lavoro le aprono un osservatorio immenso. Diventa orgogliosa di aprire strade umane nell’aderenza del tempo presente, è audace nell’aprirsi varchi verso la vita presente per vivere la propria completezza, sfidare i luoghi comuni, essere originale per offrire qualcosa di nuovo, soprattutto qualcosa di sé.
“Non capisco perché quando mi vedono le persone si stupiscono che ci siano donne così forti. Quello che faccio sicuramente non è così duro come essere una donna sola con due bambini da cresce e un affitto da pagare”.
Questa donna non deve farsi impressionare da ciò che è stato costruito intorno a lei, deve rendere onore alla donna dentro di lei, esprimersi liberamente, sopravvivere con le sue forze, con la sua intelligenza e non pensare di essere sola, non avere sorelle perché tutte le donne del mondo sono unite l’una all’altra attraverso esperienze e preoccupazioni comuni. Con loro possiamo piangere senza vergogna sapendo che ci capiranno. E allora alla fine della lettura di queste poche righe ognuna di noi può aggiungere il suo nome: ognuna di noi è una donna speciale.