La storia della località in 28 flash. L’ha realizzata un “cronista dell’epoca” che oggi, 24 ottobre, compie gli “anta”. Benito Morini ha legato la sua storia indissolubilmente a quella della Società Sportiva Fregene dove ha sempre gestito il Bar. I presidenti, le squadre, passano ma Benito è sempre rimasto al suo posto dietro quel bancone. Una bandiera di quella piccola-grande istituzione che è ancora oggi il “Campo Sportivo”.

Benito

Sempre con il sigaro in bocca, ironico, sembrava un signore inglese spedito in una caotica colonia periferica, tanto era la baraonda prima e dopo le partite. Un innovatore, nello stile e nella sostanza, con il biliardo, i cocktail, le birre, i panini, lo stesso tè preparato per decenni a tutte le squadre di calcio. Era avanti come mentalità, in certi casi quasi un sognatore per la realtà invernale locale. Ma poi la vita gli ha dato ragione e ha colmato il gap adeguandosi a quelle idee e a quello stile anglosassone. Oggi il Bennys Pub, con l’aiuto dei figli che lo hanno seguito e della moglie, è diventata una bella realtà con una sua precisa dimensione e fisionomia, d’estate come d’inverno.

Come eravamo telegrammi

Passiamo ora ai telegrammi di Benito, sono delle piccole perle, quasi delle didascalie a immagini scattate nella memoria ma che riassumono alla perfezione una stagione irripetibile.
“Strade tracciate su sabbia e radici”. “Ginepri al Villaggio ancora selvaggio”. “Leccete boscaglie ciliegi marini”. “Pineta intatta e imponente”. Ma non solo natura, dopo l’ottavo stop, ecco “Conchiglia caput mundi”. Poi “Quo Vadis Robert Taylor e la bighetta tra i pini”, “Sinatra abbronzato al Pascali di ieri”, “Alberto Sordi sceicco imbiancato”, “Orson Welles in luna di miele” e “Pietro Germi il sigaro perenne”.
Bisogna avere i capelli bianchi per capire tutti i telegrammi ma il senso del loro ticchettio è chiarissimo: “Blasetti vacanze nel bosco”, “Walter Chiari in bicicletta”, “Lea Massari la più bella di sempre”. Ancora “I Platters alla Nave, OnlyYou a Fregene” e “Mina-Vanoni, il derby Oasi Tirreno”, “Califano-Vartan, ogni sera una stella”. Tutto vero e documentato, concerti incredibili che ancora qualcuno ricorda.
Poi i telegrammi aprono alla stagione del cinema, prima con “Mastino le telline l’Arrone”, poi “Gillo Moravia Flaiano”; il ticchettio diventa sempre più incalzante “Sandra Marcello Giulietta degli Spiriti”, fino all’ultimo “Rosi, Solinas Scola Fellini”. Siamo arrivati al capolinea, dopo il telegramma numero 28, c’è la “fine della storia di Fregene. Perché il cronista si aggira nei luoghi senza notare nulla”…
Grazie Benito per questa carrellata, corredata da immagini potrebbe diventare una pubblicazione. E naturalmente auguri per il compleanno.