Il negozio, come ricorda la Protezione animali, era “sprovvisto delle necessarie autorizzazioni di legge per la detenzione e vendita di questi animali esotici, previste dalla legge regionale del Lazio numero 89 del 1990”. Gli animali, per di più, erano sottoposti a un forte stress psicologico, perché esposti per dodici ore al giorno a una forte illuminazione, per permettere una migliore visuale a tutti i clienti incuriositi da questi strani esemplari. Ora, i piccoli suricati sono stati trasferiti presso un idoneo centro recupero fauna selvatica alle porte della Capitale. Seppur in cattività, potranno vivere in un habitat più consono alla loro specie e non più esposti come attrazione per i clienti. “È una tristezza assoluta ma purtroppo consentita – commenta Claudio Locuratolo, responsabile della sede romana dell’Enpa – Quando poi avviene senza il rispetto delle minime normative a tutela, le istituzioni devono intervenire immediatamente”. Infine rivolge anche un appello alla commissione regionale Animali esotici, affinché “non vengano mai autorizzati negozi alla detenzione di questi animali, che generano un’indignazione popolare diffusa. Chiediamo, poi, alle Asl una vigilanza più attenta e una repressione più incisiva”. L’Enpa ringrazia il Comune di Fiumicino, in particolare la Dott.ssa Daniela Pascucci, Funzionaria Direttiva Biologa, responsabile dell’Ufficio Diritti degli Animali, che con dedizione, passione, capacità e determinazione, ha curato il complesso e lungo iter burocratico che ha portato alla confisca degli animali.