di Lorenzo D’Angelantonio

Uno, Lino Spinardi, mi è stato prima padre, per molti anni svezzandomi, quando avevo solo 12 anni, letteralmente alla vita oltre che al mestiere. Poi, dopo che era stato messo a dura prova da un destino assurdo, con evenienze e fatti che sarebbero di oltraggio per chiunque, si era ritrovato, tra giri e avventure varie, a fare il suo antico lavoro diventando, anche se solo per pochi anni, mio concorrente (mai nemico però).

L’altro, Erminio Carniel, prima ancora che mio fratello (fratellanza maturata ai tempi della mitica Pro Loco dell’Ing. Rotundi) per tanto tempo ha ‘celebrato’ una sorta di messa laica nella centralissima sua bottega in via Numana, di fatto in concorrenza con la mia, realizzando il suo sogno fatto di lavoro e feroce applicazione del metodo “Erminiosky”, ovvero come ti faccio diventare il nobile assegnatario del feudo della polpetta mignon. Quelle stesse polpettine che ora hanno trovato ampio spazio qui da noi, in via Cervia 174 a Fregene.

Dimenticavo: Io, Lorenzo, quello in mezzo, col solito berrettaccio vestito da macellaio, sto tentando con una tenacia quasi assurda di mantenere in vita la mia attività.