Lungo la via Francigena viaggiando verso Roma si incontra la città di Bolsena, in provincia di Viterbo, si estende alle pendici dei monti Volsini, con un panorama spettacolare che prosegue fino alle sponde del lago omonimo, il clima mite e l’atmosfera tranquilla richiamano ogni anno un numero sempre crescente di turisti.
Arrivare è semplice come anche trovare una sistemazione, si può scegliere tra i molti appartamenti, gli agriturismi immersi nel verde o i molteplici campeggi attrezzati. Consigliamo il residence Casa del Sole sul lago di Bolsena
Bolsena detta anche “La città del Miracolo Eucaristico”, sembra che sia iniziata proprio qui la solennità del Corpus Domini, vanta uno dei borghi storici tra i più suggestivi e pittoreschi di tutto il Lazio.
Dalla chiara impronta medievale ed in parte rinascimentale, con edifici storici e le tipiche casette in pietra locale, una volta abitazione dei pescatori.
Imponente si erge sulla città la Rocca Monaldeschi della Cervara ottimamente conservato, a pianta quadrata con le sue quattro torri angolari,, eretto un tempo dagli Orvietani a difesa della popolazione, oggi lo stendardo comunale a bande giallo rosse che sventola su una torre racchiude l’identità del paese stesso.
Dall’alto si può godere di un panorama mozza fiato, si distingue nettamente il lago con le sue due isole, Martana la maggiore e Bisentina.
All’interno del castello ha sede il Museo Territoriale del lago di Bolsena, suddiviso su due livelli, conserva al suo interno numerosi reperti delle varie civiltà che la popolarono, dall’epoca etrusca, alla romana fino ad arrivare ai giorni nostri.
Nella parte più bassa del borgo un monumento che merita di essere visitato è la Collegiata di Santa Cristina, Patrona della città, realizzata in stile romanico, con il suo bel campanile trecentesco, ingloba quattro chiese di epoca diversa.
Fondata nelle vicinanze del cimitero paleocristiano, fu consacrata nel 1077 dal papa Gregorio II, conserva al suo interno numerose opere d’arte sia su tela che su terrecotte.
Suggestiva la Cappella della Santa le cui pareti sono istoriate con splendidi affreschi che raccontano la storia del suo martirio, figlia di un prefetto romano si convertì al cristianesimo contro la volontà del padre, che dopo averla torturata la gettò nelle fredde acque del lago con un masso legato al collo.
Ma la sorte volle che la giovane miracolosamente si salvò, la pietra infatti invece di colare a fondo galleggiò, per questo motivo la popolazione, anche gli scettici la vollero Santa.
In occasione dei festeggiamenti estivi della Santa Patrona si svolge per le strade del borgo, una suggestiva rievocazione dei “Misteri di Santa Cristina”, che racconta la vite ed il martirio della stessa.
Nella piazza centrale sorge la Chiesa di San Francesco con il suo bel portale in stile gotico, anche se sconsacrata, ancor oggi al suo interno si possono ammirare affreschi di varie epoche, nei pressi si trova la Fontana di San Rocco.
Secondo la tradizione popolare proprio qui il Santo si fermò per bere e le sue acque avrebbero guarito una ferita che aveva su una coscia.