Con il Covid crescono i numeri della rete

Crescono i dati riferiti all’uso della rete negli ultimi mesi, complice la diffusione evidente delle tecnologie multimediali (ed anche i device per poterne fruire, su tutti gli smartphone) ma anche la situazione del Covid. Il lock down generalizzato ha amplificato il ricorso al web per necessità di varia natura.
Una tendenza che non è destinata a sgonfiarsi e che con ogni probabilità è destinata anzi a consolidarsi anche nel futuro immediato, a prescindere da nuovi eventuali lock down. In sostanza questa pandemia ci lascerà in eredità un cambio radicale di abitudini che avrà il forte imprinting della rete.
Ma quali sono le attività maggiormente praticate sul web? Quali i settori per i quali il discorso di sopra può essere maggiormente valido? Il ricorso ad internet copre ormai una platea di servizi enorme, ad iniziare proprio dalla ricerca delle notizie.

I settori maggiormente cresciuti in rete

Il discorso è duplice: da un lato la necessità di essere sempre informati, 24 ore su 24, in materia di Covid e di evoluzione della pandemia. Dall’altro la tendenza di farlo da casa, senza dover uscire; ecco allora che si va alla ricerca di notizie lungo tutto l’arco della giornata su siti noti, ovvero i portali dei giornali famosi, e su altri che sono maggiormente di nicchia.
Ed il tema della ricerca di notizie va anche oltre alle news strettamente connesse al Covid, il desiderio di leggerezza spinge a cercare giornali che offrano aggiornamenti di varia natura, anche notizie curiose come nel caso delle news dell’ultima ora di mwinda.it.
Ad essere salito in modo verticale è il grafico degli acquisti in rete: i colossi della vendita in rete, da Amazon in giù, hanno visto moltiplicare il proprio giro di affari. Ma anche i piccoli ecommerce sono una realtà in ascesa, frutto della necessaria delocalizzazione in rete delle attività fisiche, quindi dei negozi tradizionali.
Ultime menzioni poi per quanto riguarda la gestione dei propri soldi: si va anche qui tramite canali multimediali, che si tratti di gestire il proprio conto corrente tramite home banking, di inviare e ricevere pagamenti, perfino di investire i propri soldi. Una contingenza negativa, quella del Covid, che altro non ha fatto che amplificare tendenze già in crescita da anni.