Quanto costa un investigatore privato

Conoscere i costi di un investigatore privato può essere utile per verificare se valga la pena di rivolgersi a una soluzione del genere per scoprire la verità a proposito di questioni lavorative o sentimentali in cui si è coinvolti. Occorre partire dal presupposto che le tariffe relative a un’investigazione vengono sempre concordate con il cliente, il quale prima di approvarle e sottoscriverle può usufruire di un preventivo gratuito in modo tale da conoscere le voci di costo. In linea di massima l’importo minimo previsto è pari a 40 euro all’ora, escludendo le spese e l’Iva, ma i costi possono aumentare in funzione delle risorse che devono essere utilizzate, del grado di difficoltà dell’investigazione o del tipo di attività che è richiesta.

Costi e modalità di pagamento dell’investigatore privato

Il costo dell’investigatore privato e le tariffe che vengono applicate devono essere comunicati all’Ufficio Territoriale del Governo di competenza direttamente dall’agenzia investigativa, in attesa che l’ufficio in questione le approvi per presa visione. Nel caso in cui si abbia a che fare con un’agenzia o con un professionista – o presunto tale – che propone dei servizi a un prezzo ben inferiore rispetto alle tariffe minime, è consigliabile diffidarne: non bisogna mai dimenticare, infatti, che i costi previsti sono indispensabili per coprire le reali spese di personale.

Per quel che riguarda le modalità di pagamento, è possibile predisporre anche dei piani personalizzati per il saldo delle somme dovute, in funzione delle specifiche esigenze della clientela. In ogni caso, la prassi prevede che per le investigazioni private debba essere versato, al momento della sottoscrizione del contratto, un acconto che corrisponde a un quarto dell’importo definito nel preventivo di spesa, mentre la cifra rimanente può essere saldata al momento dell’emissione della fattura fiscale, con la consegna degli esiti. Per quanto concerne le investigazioni assicurative, commerciali o aziendali, invece, la consegna degli esiti è accompagnata dall’emissione della fattura fiscale: il pagamento è a 30 o a 60 giorni. In alcuni casi, comunque, può essere richiesto un acconto da versare al momento della sottoscrizione del mandato: in genere è necessario per le attività di lunga durata, per quelle di notevole rilevanza o per quelle più impegnative.

Che cosa fare per diventare investigatori privati

Un investigatore privato per raggiungere tale carica ha intrapreso un percorso professionale ben preciso. Prima di tutto è necessario essere in possesso di una laurea, per poi intraprendere un periodo di apprendistato dalla durata non inferiore ai 3 anni, nel corso dei quali deve essere garantito un buon rendimento. Il riferimento normativo in materia è rappresentato dal Decreto n. 269 del 1° dicembre del 2010, che con l’allegato 10 indica quali sono i requisiti professionali minimi che devono essere rispettati e le capacità tecniche che è necessario possedere per inoltrare la richiesta della licenza.

Per quanto concerne la laurea, può essere anche triennale, ma deve riguardare alcune discipline specifiche: giurisprudenza, psicologia o economia. Il periodo di pratica, invece, può essere svolto solo al fianco di un investigatore privato che disponga di un’autorizzazione da non meno di 5 anni: lo stesso investigatore deve attestare l’esito positivo dell’apprendistato. Occorre, inoltre, avere svolto attività di indagine documentata per almeno cinque anni in un reparto investigativo delle forze dell’ordine e aver lasciato il servizio da non più di quattro anni e da almeno un anno, senza demerito; in alternativa è necessario aver partecipato, in strutture riconosciute dalle Regioni o a livello ministeriale, a dei corsi di perfezionamento relativi a investigazioni private a indirizzo civile.

Naturalmente è importante tenersi alla larga dagli investigatori abusivi: in genere essi non espongono la licenza relativa, che deve essere rilasciata dal prefetto. Gli investigatori autorizzati, inoltre, sono muniti di un tesserino di riconoscimento che proviene dalla Zecca dello Stato ed è rilasciato dal Ministero dell’Interno.