Italia e tasse: a Fiumicino arriva quella sui rumori degli aerei

Una storia particolare quella che ha visto protagonista il comune di Fiumicino nelle scorse ore. Il Consiglio Comunale ha infatti ha approvato una mozione sulla cosiddetta Iresa, ovvero l’imposta regionale sulle emissioni sonore degli aerei civili.
Una norma prevista dai regolamenti regionali che stabiliscono come a dover pagare questo tributo siano: gli esercenti di aeromobili che svolgono servizi di trasporto pubblico, aerotaxi o altre attività di tipo commerciale in aeroporti con certificazione dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC); gli esercenti di aeromobili per uso privato.
In sostanza un provvedimento dal duplice sapore; se per gli esercenti risulta essere una mazzata, per i cittadini sarà un tributo positivo dato che le cifre derivate da questa tassazione dovranno essere reinvestite per sistemi monitoraggio e disinquinamento acustico, oltre che per eventuali indennizzi delle popolazioni residenti nelle vicinanze dell’aeroporto.
Un provvedimento nato per esser uno strumento a tutela della salute dei cittadini ma che molti hanno già indicato come l’ennesimo espediente per fare cassa. In Italia, si dice, viene tassata ogni cosa. Dall’esposizione della bandiera tricolore all’ombra per chi invade il suolo pubblico.
Ecco che allora, consci di queste dinamiche nostrane, gli esercenti di aeromobili non hanno visto di buon occhio l’introduzione dell’ennesimo tributo. Da questo punto di vista, come si suol dire, tutto il mondo è paese. Basti pensare, per restare in tema di tasse particolari, a quella imposta in Francia sugli Smartphone; o a quella sulle confezioni di cereali in Canada. Per non parlare poi del recente caso degli Usa dove, precisamente nel New Jearsey, si sta pensando di aumentare di 5 volte le tasse per i nuovi casinò che stanno aprendo. Il tutto andando a modificare la carta costituzionale che non prevede una contingenza simile.
In sostanza se l’Italia è considerato a giusto titolo tra i paesi più tartassati in materia di fisco, anche all’estero le cose non vanno meglio.
Per tornare alla questione di Fiumicino e alla tassa sugli aerei, la mozione del Consiglio Comunale prevede anche di predisporre, insieme all’Arpa, un piano organico per l’installazione e la gestione di stazioni di rilevamento dell’inquinamento acustico e atmosferico oltre che il censimento degli edifici ricadenti nelle zone vicine l’aeroporto.
In sostanza un insieme di provvedimenti che potrebbe realmente essere finalizzato a preservare e tutelare la salute dei cittadini e non solo a gravare gli esercenti di altri oneri. Che poi, volendo, il modo di scaricare tutto sui consumatori finali, in qualche modo, si riesce comunque a trovare.