I migliori vini bianchi pregiati: quali sono i più ricercati?

Apriamo questo viatico alla scoperta dei vini bianchi pregiati più ricercati con una doverosa premessa: le proprietà organolettiche della maggior parte dei vini bianchi fa sì che essi vadano bevuti giovani, di modo che l’acidità non predomini sulla morbidezza. Tuttavia, esistono vini bianchi affinati e invecchiati in legno che sono connotati da un’affascinante tocco setoso al palato. I vini bianchi pregiati che abbiamo selezionato appartengono a questa categoria.

L’imperatore delle bacche bianche: il Riesling Renano

Considerato il vitigno a bacca bianca più buono del mondo, il Riesling è originario della Valle del Reno, in Germania. Produce un vino di colore giallo paglierino con riflessi verdolini che all’olfatto regala aromi fruttati e leggermente agrumati mentre all’assaggio esplode in un bouquet nervoso, minerale e roccioso.

Le eleganze vellutate del Bienvenues Batard-Montrachet

Spostandoci verso sud-ovest, in Borgogna, rintracciamo uno Chardonnay che dà vita a un vino bianco strutturato e corposo, il Bienvenues Batard-Montrachet. Elegante e complesso, questo vino è affinato in botti di legno per dodici mesi cui seguono sei in acciaio. Si ottiene un vino bianco attraente la cui acidità è farmaceuticamente bilanciata da un lunghissimo finale di profumo d’agrumi.

Il perfezionismo maturo del Pouilly Fumé

Restiamo in Borgogna per apprezzare le note di un delicato Sauvignon. Il Pouilly Fumé matura per 8-10 mesi in vasche di vetro che non alterano i delicati sapori fruttati. Colpisce per il sentore di pera e pesca matura avvolto in minerali note terziarie che rendono questo vino fresco ma intrigante.

Gewürztraminer, il furore degli aromi

Scendiamo in Alto Adige dove troviamo vigneti autoctoni di Gewürztraminer e botti di legno che celano vini riposati per un decennio, destati da periodici bâtonnage, utili a rimettere in sospensione le fecce fini. All’analisi visiva, il Gewürztraminer è ricco di barbagli dorati con riflessi d’ambra mentre l’assaggio provoca stimoli sensoriali intensi, evocando paesaggi tropicali profumati di ananas e mango, chiusi da vibranti tocchi di chiodi di garofano, pepe bianco e anice stellato.

Da un vitigno unico nasce un vino unico: la Ribolla Gialla

Verso il versante italiano orientale, in Friuli, trova radici il vitigno della Ribolla Gialla, la cui uva, sottoposta a una lenta vinificazione in legno e fermentazioni spontanee, restituisce un vino limpido e cristallino con buon tenore alcolico. Ruotando la Ribolla Gialla nel bicchiere, spiccano carezzevoli note di arnie brunite sostenute dai sapori di mela, genziana, acacia e rosa bianca percepite al momento dell’assaggio.

Il Trebbiano, l’eliṡìr delle campagne abruzzesi

Tra Teramo e il pescarese rintracciamo il vitigno autoctono da cui prende il nome questo finissimo vino bianco. Di un colore giallo paglierino intenso, il Trebbiano d’Abruzzo rivela le sue qualità sorprendenti all’assaggio, col suo retrogusto di mandorla sostenuto da un’acidità che rende il vino particolarmente fresco.