Come mangiare e bere dopo che ci si è allenati

Nella pratica del fitness e dello sport, uno dei fattori più importanti deve essere individuato nell’alimentazione. Proprio questo è il motivo per il quale Fitnessway propone un corso nutrizione sportiva che garantisce una formazione completa ai personal trainer e agli istruttori che lavorano in questo mondo. Lo scopo delle lezioni è quello di approfondire la correlazione tra uno stato di salute ottimale e ciò che si mangia: una correlazione che vale la pena di sfruttare in modo efficace per massimizzare le prestazioni. Una volta terminato il corso, i partecipanti ottengono un diploma di perfezionamento che viene fornito dall’Accademia Nazionale Fitnessway.

Il valore della nutrizione per la pratica sportiva

Ovviamente la nutrizione non è importante solo per gli sportivi, ma per ognuno di noi. Il nostro corpo e il nostro benessere dipendono anche da quello che mangiamo: in effetti l’alimentazione è fondamentale non solo dal giorno in cui nasciamo, ma anche prima, quando ci troviamo ancora nella pancia di nostra mamma. Attenzione, però: occorre mettere in evidenza ciò che distingue il nutrirsi dal mangiare. In effetti, non tutto ciò che mangiamo ci nutre. Detto questo, gli sportivi e coloro che praticano un’attività fisica devono riservare un’attenzione ancora maggiore all’aspetto della nutrizione perché l’esercizio provoca dei danni al corpo umano, alle cellule, alle articolazioni e alle fibre dei muscoli. Senza dimenticare lo stress ossidativo.

La qualità delle prestazioni e l’alimentazione sono correlate

Diversi studi scientifici in questo campo hanno messo in evidenza il fatto che le prestazioni fisiche e sportive sono condizionate non solo dalla composizione degli alimenti che si ingeriscono, ma anche dal momento in cui essi vengono consumati: è ciò che viene definito timing, il quale può essere utile per contrastare l’overtraining e per rendere più semplice l’adattamento agli allenamenti. Di conseguenza, la nutrizione sportiva è un sostegno ergo-genico.

Le fibre muscolari e l’allenamento

Quando ci si allena, sarebbe opportuno fare in modo che le fibre muscolari non subissero troppi danni. Come? Per esempio attraverso una adeguata assunzione di liquidi con i carboidrati. L’acqua da sola, al contrario di ciò che di solito si è portati a pensare, non va bene dal momento che rilascia una maggiore quantità di cortisolo: quest’ultimo è catabolico e, dunque, contribuisce a danneggiare le fibre. Il tempo complessivo di allenamento, poi, non deve essere eccessivo: è sbagliato pensare che più ci si esercita e migliori sono le performance. A livello scientifico si è ormai appurato che il vero miglioramento si concretizza se ci si allena con più intensità per meno tempo.

Come organizzare gli allenamenti e le fasi successive

Dopo aver finito di allenarsi, il corpo umano ha bisogno di una ricarica di glicogeno, che rappresenta il combustibile che gli serve per funzionare. In sostanza, è necessario introdurre nell’organismo una buona dose di carboidrati: quelli liquidi sono da preferire a quelli solidi perché agevolano la digestione. Al tempo stesso, però, occorrono le proteine – anche in questo caso in formato liquido -, le quali contengono gli aminoacidi che permettono di riparare le fibre dei muscoli che nel corso dell’allenamento hanno subìto danni. Ogni tipo di attività fisica, poi, ha caratteristiche ben precise: per esempio, chi nuova perde meno liquidi rispetto a chi si allena in palestra, e dunque ha meno bisogno di reidratarsi.

Bere o mangiare?

Come si può intuire, al termine di un allenamento è meglio bere che mangiare: quando se ne ha la possibilità, il solido deve sempre cedere il posto al liquido. L’importante è seguire un timing adeguato, perché se un nutriente giunge al muscolo nel momento in cui questo non è ricettivo i risultati che ne derivano sono modesti.