“Questa situazione va avanti da fine agosto – dicono i residenti – Abbiamo notato che con il treno arrivano delle famigliole isolate composta da madre, padre (entrambi sui 25 anni) e figlio piccolo al seguito. Probabilmente sono famiglie rom. Ultimamente abbiamo notato sempre la stessa. Bivaccano in stazione due o tre ore, e nel frattempo eseguono il monitoraggio delle abitazioni. E così, i loro complici, possono passare all’azione. Per fortuna abbiamo sventato diversi furti tra la fine di agosto e gli inizi di settembre e manteniamo alta la nostra attenzione. Abbiamo anche inviato una nota al viceministro dell’Interno Filippo Bubblico, e ci auguriamo che a breve arrivi il sistema di videosorveglianza sul piazzale della stazione”. Domenica scorsa il delegato del Sindaco per la sicurezza e la legalità Raffaele Megna ha svolto, chiamato dai cittadini, un sopralluogo presso la zona della stazione ferroviaria di Maccarese. “Oramai da diverso tempo gli abitanti di questo gruppo di case a ridosso del parcheggio della stazione vivono un gravissimo disagio dovuto ai ripetuti furti e danneggiamenti nelle case. Di fatto – ha dichiarato Megna – la zona antistante la stazione al calar del sole diventa terra di nessuno fino a trasformarsi, secondo quanto raccontano i cittadini, in un vero e proprio punto di coordinamento di bande. Il fenomeno è ancor più facilitato sia dalla mancanza di un sistema di controllo interno da parte delle ferrovie, sia dalla presenza di fabbricati fatiscenti a ridosso del parcheggio e adiacenti alle vie d’uscita come l’ex Dazio e un sottopasso completamente abbandonato. Ho sentito già – ha aggiunto il delegato alla sicurezza – le Ferrovie dello Stato e le Forze dell’ordine e oltre a notare una grande disponibilità a collaborare si è rimasti d’accordo a cercare insieme le prime e più percorribili risposte che tendano a ridare fiato ai cittadini stremati di quella zona. In ogni caso non più possibile far fronte alla crescente domanda di sicurezza di un territorio così grande con una presenza di Forze dell’ordine attiva ma da implementare”.