È andata molto peggio del previsto. Si temeva che “Santa Cecilia”, come è stata ribattezzata la burrasca di oggi, potesse fare danni, quello che non si immaginava era quanto questi danni si rivelassero gravi, una Caporetto in riva al mare.

Questa mattina alle 7.30 il mare aveva già una portata spaventosa, le onde erano così alte da arrivare forse a livelli di profondità mai raggiunti finora, sia per l’alta marea presente, per la forza del libeccio ma soprattutto per l’avanzata del mare preesistente.

Situazione molto grave alla Nave, arrivati sul piazzale quasi non si riusciva ad entrare per quanto era forte il vento. La schiuma gialla delle onde era arrivata sotto il palco. L’acqua riempiva i corridoi tra le cabine pieni di detriti di ogni genere. Tutti i gruppi di cabine sono stati ulteriormente devastati, abbiamo visto i crolli, sentito il rumore sinistro dei cedimenti e poi la marea dell’acqua, straripante, impressionante.  Gli scogli messi a protezione, cubi da un metro di lato, erano stato coperti interamente dal mare. Come se non ci fossero, spariti. Onde su onde che colpivano direttamente le strutture martoriandole.

Molto grave anche la situazione all’interno del ristorante della Nave, le onde altissime colpivano perfino la terrazza superiore, figuriamoci la vetrata sotto. Tutti vetri blindati costati una fortuna spazzati via dalla forza del mare, divelti e buttati all’’interno della sala dove il mare entrava raggiungendo il bar. Abbiamo aiutato insieme ad altre persone Malco Sequi a mettere in salvo quello che si poteva: bottiglie, arredi, attrezzattura, tutto spostato nella sala del bar, mentre le onde colpivano la veranda e poi entravano dentro con un rumore sinistro. Danneggiata anche la tettoia sinistra esterna. Si spera che la struttura resista, fino a stasera alle 22.00 sarà durissima.

Grave la situazione anche alla Vela, è crollata la tettoia del ristorante in più punti, davanti al bar e sul lato destro, comincia a cedere anche il tavolato che si trova sulla sinistra, alcuni pali portanti sono già inclinati. Come aveva previsto ieri Emiliano Pistola, il gestore, la Vela non ha tenuto, troppo avanzato il mare nonostante i tanti scogli messi di protezione.

Demoralizzati, affranti i gestori, diverse le reazioni, c’è chi piange, chi protesta, chi guarda nel vuoto. Difficile ripartire, il colpo è stato micidiale. Intorno alle 10.00 è stato fatto un sopralluogo da parte dell’Ufficio del Demanio Comunale, in testa Anna Lupi, i suoi tecnici, il consigliere comunale Fabio Zorzi: “Stiamo cercando con il sindaco Montino e la Regione Lazio di chiedere lo stato di calamità naturale – spiega – dobbiamo aiutare in tutti i modi i gestori a ripartire, servono fondi e presto, non tra anni”.

“Tutti sapevano quanto la situazione fosse diventata drammatica e urgente – interviene Mario Baccini – bisognava agire prima non aspettare che il mare avanzasse fino a questo punto. La politica degli annunci porta a questi risultati, la barriera soffolta non si vede e comunque le strutture più esposte andavano tutelate, invece i gestori sono stati lasciati soli a proteggerle con interventi di fortuna. Voglio esprimere ai balneari più colpiti tutta la mia vicinanza e solidarietà per questo momento così triste”.