Cambio generazionale nel ristorante simbolo di Fregene. Dopo i fondatori, Ignazio e Filomena e il passaggio successivo nelle mani dei loro figli, ora la barra del locale è passata alla terza generazione. Se Maurizio resta il punto di riferimento generale, l’ambasciatore sempre presente per tutti, adesso la gestione è nelle mani dei giovani che hanno iniziato a fare un grande lavoro. Ognuno di loro ha un ruolo preciso, non ci sono sovrapposizioni, e la programmazione procede spedita. C’è Lorenzo, figlio di Lillo che coordina il lavoro, poi il fratello Bartolomeo che si occupa dei vini. Simona, figlia di Peppe, è passata in cucina, insieme a Monica, figlia di Angela, e a Ignazio, figlio di Alberto, che si occupa della griglia e dei crudi di pesce. La spiaggia è affidata a Matteo, figlio di Maurizio, appassionato di pesca con la canna.

Una macchina perfettamente rodata che ha iniziato a introdurre tante novità.

“I piatti sono rimasti quelli della tradizione con alcune innovazioni, senza però virare verso il gourmet – spiega Lorenzo – abbiamo ampliato la scelta del pescato, sempre e solo freschissimo, acquistato ogni giorno all’Asta del pesce. Prendiamo quello che di meglio il mare ci offre, adattandolo al nostro menu”.

Sono tornati, come era in principio, i celebri spaghetti e le bruschette con le telline sgusciate, perfetti nella cottura e nella quantità di olio. Ci sono le linguine con le mazzancolle, altro grande cavallo di battaglia e la strepitosa zuppa di pesce. Da provare le cozze alla brace, sorprendenti al gusto.

Tra le innovazioni, ecco il doppio maritozzo di Luca Pezzetta, il primo con hummus di ceci, tartare di gambero rosa e salsa di rughetta, l’altro con hummus di ceci e tentacoli di totano rosticciati e tante altre proposte sfiziose.

Forma e sostanza, la formula vincente per ogni attività, chiarissima nelle menti dei giovani Mastino. Così come l’idea di servirsi esclusivamente dei prodotti del territorio. Le verdure vengono dalla campagna di Maccarese, filiera cortissima, così come l’olio, prodotto dall’azienda agricola dei Benetton.

Altra scelta ponderata è quella di limitare il numero dei clienti per ogni servizio, niente più ondate senza limite ma un tetto massimo di 180 persone servite in due turni, alle 12.30 e 14.30 a pranzo e 20.00 e 21.30 la sera.

“Non è stato facile all’inizio – spiega Lorenzo – ma ora i clienti si stanno abituando e prenotano prima. Del resto i posti ai tavoli, molto superiori ai 90 a servizio, ci permettono di non mettere fretta a nessuno a fine turno”.

Superlativa la lista dei vini dove “Bartolo” ha messo insieme una serie di etichette notevolissime, dalle bollicine ai fermi, ci sono i migliori produttori in termini di rapporto qualità prezzo, in rappresentanza di tante regioni.

Prima della cena si apre la finestra dell’aperitivo in due diverse versioni, sulla magnifica terrazza “Maco”, oppure alla “Lisketta”, il chiosco in spiaggia, in entrambi i casi accompagnati da musica solo come sottofondo e da tanti sfizi.

Spazio anche alla tecnologia, parcheggio, lettino e ombrellone si possono prenotare online e presto anche al ristorante le ordinazioni passeranno sul palmare.

Tutte novità che hanno iniziato a produrre i loro effetti, per un Mastino 3.0 subito apprezzato dal pubblico.