È quanto fa notare con una nota il Comitato Rifiuti Zero Fiumicino. “Nel 65% al 31.12.2012 (cioè a 9 mesi fa) ma anche di molto inferiore al traguardo che la stessa amministrazione si era prefissata col Progetto sul porta a porta approvato dalla Provincia di Roma (quella di Zingaretti e di Civita e per il quale il nostro comune percepirà 2.600.000 euro per far fronte alle spese di avvio del nuovo servizio) pari al 45% al 31 luglio – prosegue la nota – Fiumicino differenzia solo tra il 22 e il 26% dei rifiuti che produce e per giunta non sappiamo se questa percentuale sia suscettibile di ulteriori decrementi dal momento che ignoriamo se i dati che fornisce il comune si riferiscano al rifiuto differenziato raccolto o a quello effettivamente avviato a recupero presso i centri di recupero e riciclo. Ad aggravare la già triste situazione dei rifiuti arriverà a fine anno anche la TARES, la nuova tassa che pur avendo vita solo per quest’anno avrà il tempo di incidere pesantemente sui bilanci familiari; abbiamo fatto un po’ di conti e possiamo ipotizzare, ad esempio, che una famiglia di 4 persone che vive in un appartamento di circa 100 mq si troverà a dover pagare una TARES quasi raddoppiata rispetto alla TARSU pagata fino al 2012. Perché? Perché nella TARES è compresa una quota che va allo Stato (dai 0,30/0,40 centesimi al mq), perché la tassa deve coprire per intero il costo del servizio, perché oltre al parametro della superficie è inserito quello dei componenti del nucleo familiare (più siamo e più paghiamo), perché oltre ai rifiuti pagheremo altri servizi così detti indivisibili (manutenzione strade, illuminazione pubblica, polizia municipale, ecc.), perché se la differenziata è fatta male i costi di smaltimento dei rifiuti aumenteranno. Secondo i nostri conti sulla gestione dei rifiuti per il 2013 ci sono più di 2,5 Mln di Euro di extracosti che saranno gestiti in parte con il contributo provinciale, in parte con l’aumento della TARES, ma nel 2014 questi numeri sono destinati a peggiorare sensibilmente qualora la differenziata non si sviluppi. Maggiore è la quantità di materiale differenziato e differenziato bene venduto ai consorzi di recupero, maggiore e’ il guadagno del comune, in termini di ricavo dalla vendita e di risparmio per la mancata spesa di conferimento in discarica.  Differenziare quindi non è solo una scelta di civiltà e un obbligo di legge, differenziare e farlo bene si traduce in una riduzione della tassa! Nonostante il modesto 22/26 % di differenziata e la consistente impunita evasione, il Comune nel solo mese di Luglio ha risparmiato circa 100.000 euro che verranno però assorbiti dalla TARES e dall’aumento dei costi di smaltimento dei rifiuti indifferenziati che e’ passato dagli 85 euro/t dello scorso anno agli attuali 135.  La zavorra dell’evasione fiscale ci colpisce pesantemente; a livello ambientale e di decoro urbano in quanto c’e’ il rischio che chi non paga abbandoni i rifiuti dove capita; a livello sociale in quanto dobbiamo sostenere sia i costi del servizio anche per chi non paga e non recuperiamo risorse economiche dalla differenziata; dove sono le azioni di contrasto promesse dall’amministrazione? Meno differenzio più pago! È molto semplice e chi amministra deve essere in grado di fare la “differenza” nei fatti e non solo con le parole, evitando di mettere le mani nelle tasche dei cittadini in particolare in questo momento di difficoltà economica”.