“Su Fiumicino ci sono tanti anni da recuperare, ma 700 milioni di investimenti tra il 2015 ed il 2016 sono una scommessa importantissima che farà recuperare allo scalo la sua accoglienza e la capacità di smistamento dei passeggeri, dotandolo, tra l’altro, di terminal nuovi. Si vedrà quindi nei prossimi mesi l’attuazione di questa azione così fondamentale che abbiamo accelerato”. Lo ha detto all’aeroporto di Fiumicino il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio in occasione della presentazione del rifacimento della pista 3 e degli investimenti e prospettive sul Leonardo da Vinci. Invece in merito alla contrarietà avanzata dal comune di Fiumicino e da diverse associazioni del territorio sul futuro raddoppio aeroportuale e sul conseguente impatto ambientale, Delrio ha detto che “le opere si fanno discutendo con i territori, valutandone i vantaggi e gli svantaggi pubblicamente: la nuova ipotesi a cui sta lavorando Adr è molto più conservativa, più modesta e quindi credo che vada presa in considerazione. Per ora, per i prossimi 3-4 anni, pensiamo a sviluppare le opere che abbiamo messo in cantiere e che davvero faranno fare il salto di qualità allo scalo. Il problema, invece, dello sviluppo di Fiumicino Nord è collocato in una zona temporale molto avanzata: adesso stiamo sviluppando Fiumicino sud, è questa la nostra priorità. Avremo tempo per discutere con gli enti locali pubblicamente i pro ed i contro di un eventuale, se ci sarà, allargamento a nord”.

Sulla questione è prontamente intervenuto il Sindaco di Fiumicino Esterino Montino. “È sicuramente più apprezzabile la prudenza e l’equilibrio del Ministro Del Rio rispetto all’ipotesi del secondo aeroporto su Fiumicino Nord che l’insistenza ostinata del presidente dell’Enac, Vito Riggio per approvare subito il masterplan del raddoppio – dice il primo cittadino. Anche solo l’ipotesi di Fiumicino Nord, per l’Amministrazione comunale, con i suoi 1300 ettari da sottrarre all’agricoltura, all’ambiente, alla Riserva naturale del Litorale romano, rappresenta una sciagura per i cittadini del luogo. Per questa ragione non ci può essere alcuna condivisione sull’idea di un secondo aeroporto su questo territorio. Condividiamo invece la necessità, anche perché registriamo ritardo da parte di Adr, di definire un cronoprogramma preciso e sanzionabile per gli investimenti relativi a Fiumicino Sud, soprattutto per quanto riguarda l’ammodernamento e l’ampliamento dei terminal e relative infrastrutture di rete. Spero che l’investimento sul costo della manutenzione dell’esistente terza pista non sia scomputato negli interventi da eseguire contenuti nel Piano di programma. Ricordo inoltre l’impegno e l’obbligo per Aeroporti di Roma di far fronte a infrastrutture della mobilità per la sicurezza e per interventi di carattere storico-archeologico, come il Museo delle Navi, impegni che Adr avrebbe dovuto adempiere entro il 2018, e sul quale ancora non abbiamo risposte. Per quanto riguarda la costruzione di un’altra pista per circa ulteriori trecento ettari, rimane la nostra riserva sul fatto che questa sia effettivamente l’unica soluzione. Una riserva motivata dal fatto che la razionalizzazione e l’automazione dei sistemi di sicurezza al volo sulle attuali tre piste siano sufficienti a raggiungere il fabbisogno di 60 milioni di passeggeri sul nostro scalo. Torno infine a sollecitare un tavolo interistituzionale per un programma di interventi di rafforzamento e potenziamento delle infrastrutture per la mobilità e per urgenti provvedimenti volti a rafforzare i presidi per la sicurezza intorno all’aeroporto, evitando di continuare a isolare e racchiudere il problema dello sviluppo complessivo del Leonardo Da Vinci solo all’interno dell’hub aeroportuale italiano”.