Resta sospeso il nuovo Ponte della Scafa. La realizzazione del viadotto in sostituzione del vecchio e inadeguato passaggio è bloccata da un aut aut della Soprintendenza archeologica di Ostia: il nulla osta alla posa dei piloni sulle sponde del Tevere è condizionato all’esecuzione di nuovi saggi e alla possibilità di finanziare lo spostamento dei resti del molo portuale romano contiguo a Tor Boacciana.
Brutto colpo per i pendolari costretti ad affrontare ogni giorno e a tutte le ore interminabili code ed estenuanti rallentamenti nell’unica strada che collega l’aeroporto a Ostia. L’opera è quasi completamente finanziata, 39 milioni di euro dei quali 25,5 milioni stanziati dalla Regione Lazio, l’appalto nel lontano 2010 è stato assegnato e aspetta il progetto esecutivo per essere avviato ma la Soprintendenza archeologica ha messo un veto. In una nota sottoscritta dal soprintendente Francesco Prosperetti  il 25  maggio scorso, vengono poste precise condizioni. Sulla sponda di Ostia “in corso d’opera deve essere previsto l’ampliamento delle indagini archeologiche… e deve inoltre essere valutata la possibilità di smontaggio e ricollocazione dei testi eventualmente rinvenuti”. Su quel  lato sono venute alla luce opere riferibili ad un approdo romano direttamente a mare. Sulla sponda opposta, quella di Fiumicino, “considerata la parzialità dell’area sottoposta a carotaggi devono essere previsti interiori carotaggi in corrispondenza della parte non indagata”. Le verifiche preventive reclamate costerebbero due milioni di euro. Al Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana di Roma Capitale, ufficio incaricato della procedura e della progettazione, non sanno come muoversi. L’opera ha già vissuto una gestazione travagliata da innumerevoli stop and go, perché in passato anche i ricorsi giudiziari hanno inciso fortemente, e  sulla faccenda si espressero il Tar, con l’aiuto di una perizia tecnica appositamente richiesta, e successivamente il Consiglio di Stato. Lo stesso tribunale reginale amministrativo, con una sentenza del 2015, ordinava al Comune di Roma di concludere il procedimento di gara entro 60 giorni dalla notifica della sentenza. E ancora il Tribunale disponeva, pertanto, la nomina del Commissario ad Acta nelle persona del Prefetto di Roma affinché provvedesse nel termine dei successivi 60 giorni. La nuova infrastruttura sarà lunga 285 metri con un’arcata centrale sospesa sul fiume di 155 metri. Il nuovo tratto stradale, comprensivo di viadotti e svincoli, rimetterà ordine a 2.100 metri di arteria che si svilupperà su quattro corsie. Il progetto prevede anche la realizzazione di un sottopasso per Isola Sacra, il collegamento della zona archeologica di Tor Boacciana con il complesso degli scavi di Ostia Antica. “È una vicenda assurda, emblematica della complessità della macchina burocratica – sostiene Gioacchino Assogna, portavoce di un comitato che reclama la realizzazione del ponte – Le amministrazioni si sedessero intorno a un tavolo e comprendessero che così non si può più andare avanti: la misura è colma da un bel po’ di tempo”.

Giulio Mancini – Il Messaggero