Violenza sessuale aggravata e detenzione di materiale pedopornografico sono i reati contestati al prete dal pm romano Francesco Scavo, titolare di un’altra indagine per pedofilia in cui è coinvolto un altro ex prete di Roma. L’indagine su don Josè è scaturita da alcune segnalazioni ricevute dagli investigatori nel corso dell’inchiesta su don Ruggero Conti, ex parroco della parrocchia Natività di Maria Santissima a Selva Candida a sua volta arrestato nei mesi scorsi, e poi scarcerato per motivi di salute, per i reati di violenza sessuale continuata e aggravata per aver ripetutamente abusato di giovani affidati alle sue cure, tra l’altro, nell’oratorio e nei campeggi estivi. Don Ruggero dovrebbe essere sentito la prossima settimana dal magistrato che poi dovrebbe procedere a chiudere le indagini. Secondo quanto si è appreso padre Josè avrebbe abusato di almeno quattro minorenni, giovani che all’epoca avevano circa 11 anni e che adesso ne hanno circa 14, per fatti accaduti prima del novembre del 2005, quando il parroco venne trasferito in Spagna dal vescovo Gino Reali.