Piattini e vino buono. È la perfetta sintesi della filosofia del nuovo locale aperto a metà marzo in viale Viareggio 137. In realtà “Pimpinella” è molto di più, un punto di riferimento per chi ama mangiare e bere bene in un ambiente informale e senza spendere molto. Alessio Schiavetti, Eleonora Belli e Pietro Paesotto hanno trasformato il ristorante. All’interno 30 posti, un arredo piacevole e caldo, tanto legno con i tavoli assemblati artigianalmente, a terra un pavimento effetto legno in gres porcellanato. Fuori 70 coperti, tavoli e sedie perfettamente rigenerati, con luci e fiaccole avvolgenti.

Alessio, dopo il successo di Pika Pika a Maccarese dove la cucina spagnola funziona alla perfezione, percorre con i suoi soci una strada nuova, piatti e prodotti della tradizione italiana con formaggi e salumi scovati in aziende che sono delle eccellenze del territorio. “Un posto tranquillo con un menù vicino alle mie corde – spiega – formaggi di Tragliatella come Ammano, Primo Sale Pitzalis, Caprini Tinterosse, vino della cantina di Torre in Pietra, dell’Agropontino e prodotti della Tuscia. Ma anche taglieri con formaggi francesi”.

Il menù è una vera scoperta, si parte dai taglieri, con selezioni di formaggi del Lazio o francesi e salumi, per niente scontati. Rimanendo nella Tuscia arriva in tavola Lombetto al ginepro, Capocollo, Fiocchetto, Schiacciata, Susaniella, Violone e Morbido. Se si preferisce la degustazione Nero di Nebrodi ecco Lonza, Salame, Salamino, Prosciutto cotto, Pancetta e Salame fresco.

Poi ci sono i Crudi, di pesce in base al pescato del giorno con crostacei. Di carne Tartare di manzo con mentuccia e crumble alle nocciole o con mele e cipolla rossa, carpaccio di black angus affumicato con stracciatella e timo o con maionese e olive taggiasche. Sulla parte destra del menù la specialità di “Pimpinella”, quei piattini che nelle intenzioni dovrebbero essere degli antipasti ma che in realtà sono molto di più. Qui la scelta è davvero ampia, la panzanella di filetti di trota in carpione, sedano, cipolla rossa marinata e agretti. Le alici fritte in doppia panatura panko al timo limonato. Il panino con porchetta di ombrina con erbe e finocchietto e maionese all’arancia fatta in casa, il sautè di cozze, pomodorini arrosto e pane fritto. Il quadruccio di pinsa romana croccante con mortadella d’asina allevata allo stato semi brado. Sempre il quadruccio con polpette fritte al sugo e parmigiano reggiano, la mozzarella in carrozza con stracciatella fresca, alice sotto sale e salsa verde alle erbe. O il calamaro ripieno alla mediterranea con contorno di stagione, il filetto di manzo danese scottato in padella, il petto d’anatra cotto a bassa temperatura, salsa agrodolce al peperone e pomodoro.

Difficile scegliere perché viene voglia di assaggiare tutto. E se si superano i taglieri e i piattini, ecco i primi piatti, i tortelli fatti in casa con ripieno di patate e menta al sugo di totanetti freschi e pomodoro, i tagliolini di pasta fresca con salsiccia di palamita, agretti e scorza di limone e i paccheri con ragù di manzo e maiale, carciofi e parmigiano.

Il menu varia in continuazione, d’inverno più carne, d’estate più pesce ma sempre con interpretazioni molto gustose. Tanti i vini buoni, specie del Lazio e alcuni addirittura scovati nel Comune di Fiumicino. Dolci tutti artigianali fatti in casa, da provare il cacio con le pere, gelato al gorgonzola con sorbetto alle pere, pera sciroppata e crumble al cioccolato.

Ambiente informale, prezzo medio con bottiglia di vino 40 euro a persona, senza 30. Aperto tutti i giorni dalle 17.30 per aperitivo, cena e dopo cena, si chiude all’una. La domenica aperto anche a pranzo. Info: tel. 06-45428685, www.pimpinellafregene.it.