Sono ufficialmente iniziati oggi, lunedì 5 maggio, gli interventi di abbattimento di alcune alberature all’interno dell’area “A”- Parco “Federico Fellini” della pineta monumentale di Fregene, a seguito del sopralluogo effettuato dal personale dell’Area Tutela Ambientale.

Durante il monitoraggio, è stato rilevato che 121 alberi di Pinus Pinea presenti nella zona ricadono nella classe D – “Estrema propensione al cedimento”, ovvero con un altissimo rischio di crollo. Una situazione che ha reso necessario un intervento urgente per la tutela dell’incolumità pubblica e privata, nonché per la messa in sicurezza dell’intera area.

In base a quanto disposto da un’apposita Ordinanza Sindacale, l’area “A” della Pineta è stata chiusa al pubblico a partire da oggi, lunedì 5 maggio, per una durata stimata di 50 giorni lavorativi (salvo imprevisti), nella fascia oraria compresa tra le 7.00 e le 17.30.

Gli abbattimenti riguarderanno, in particolare, 32 pini posti lungo la recinzione perimetrale del parco. Questi esemplari, trovandosi a ridosso della viabilità pubblica, potrebbero rappresentare un pericolo in caso di cedimento improvviso, con potenziali ripercussioni anche al di fuori dell’area interdetta.

Le critiche dell’opposizione

“Quella che un tempo era la Pineta monumentale di Fregene, oggi rischia di diventare solo un ricordo sbiadito.

Nelle scorse settimane è stato comunicato quello che potrebbe essere il più grande abbattimento di pini mai avvenuto all’interno della Pineta. Un’operazione drastica, causata sì dalla diffusione della cocciniglia tartaruga, ma — lo diciamo con forza — soprattutto dal ritardo negli interventi di prevenzione e cura, che avevamo denunciato già tra ottobre e novembre.

La cocciniglia non si ferma ai confini di Fiumicino, è vero. Ma a Fiumicino gli interventi sono arrivati tardi, solo tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio, in un periodo non ottimale Lo abbiamo detto, lo abbiamo scritto, e oggi ne vediamo le conseguenze — anche sul piano economico — poiché i ritardi hanno causato uno spreco di migliaia e migliaia di euro, che finiranno per ricadere sui cittadini.

A questo si aggiunge l’abbattimento di numerose alberature private: un’emergenza nell’emergenza. E non ci limitiamo a denunciare il problema. Vogliamo ricordare che, negli anni passati, eravamo riusciti a far autorizzare — con grande impegno e secondo normativa — un protocollo innovativo di “vaccinazione” dei pini, mai applicato prima. È stato portato avanti per due anni consecutivi. Poi, lo sappiamo, le cose sono cambiate, e oggi resta soprattutto il rimpianto.

Un rimpianto ancora più amaro se pensiamo che alcuni pini recentemente ripiantati dall’amministrazione mostrano già i segni della stessa malattia e che da lunedì 5 maggio il parco ‘Federico Fellini’ sarà chiuso al pubblico per circa 50 giorni, come disposto dall’Ordinanza emanata dal Sindaco, a causa dell’abbattimento di centinaia di alberature.

Eppure i rischi li avevamo segnalati per tempo. Ma, come troppo spesso accade, si è deciso di non intervenire tempestivamente. Oggi, invece di affrontare realmente il problema, si sceglie la strada più semplice: chiudere. È una scelta che non risolve, ma sposta il problema nel tempo, aggravandone le conseguenze.

È il momento di guardare avanti: servono nuove piantumazioni, diffuse, pianificate e protette. Non possiamo permetterci di perdere non solo un polmone verde, ma un bene ambientale e paesaggistico che caratterizza e valorizza profondamente il nostro territorio.

Altrimenti tutto il resto è retorica. Possiamo anche realizzare progetti di riqualificazione e ampliare la Pineta, ma se gli alberi continueranno a scomparire, di Pineta rimarrà solo il nome”.

Il Capogruppo PD, Ezio Di Genesio Pagliuca